Parco Ticino, marcite.. e utiilizzo del badile: il 14 dicembre coi ‘campari’ a Ozzero

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“Gestire il paesaggio di prati e acque: campari si diventa”, a Ozzero il 14 Dicembre ultimo incontro con i maestri campari

OZZERO Prosegue la testimonianza degli antichi saperi dell’agricoltura della Valle del Ticino. Il 14 dicembre tra Vigevano e Ozzero si terrà l’ultimo incontro del corso “Gestire il paesaggio di prati e acque: campari si diventa” organizzato da Politecnico di Milano, Cooperativa Cascina Biblioteca e Parco del Ticino. I “maestri campari” del Ticino condurranno i partecipanti alla scoperta della manualità del badile in marcita.

Il Corso, iniziato nel 2022 con lezioni in aula, video e visite in campo, ha già affrontato i temi dell’acqua irrigua, dei cambiamenti climatici, del significato plurimo della marcita e del camparo, del formaggio da erba verde (Progetto “La grangia di San Gregorio Vecchio”).
Come in occasione del primo Corso Campari tenutosi nel 2018 con il progetto “LIFE Biosource”, anche questa volta, “…avvolti in un grosso pastrano, i piedi e le gambe calzati in alti stivali, il caratteristico badile dal lunghissimo manico…” (tratto da La marcita Lombarda, G. Soresi 1914), undici “maestri campari” ci mostreranno come si regola l’acqua in marcita e, soprattutto, coinvolgeranno direttamente i partecipanti in questa azione che da secoli si ripete nella pianura lombarda. Chi volesse informazioni può scrivere a [email protected], ma soprattutto non dimentichi di portare stivali e badile!
Oltre al significato simbolico che riveste il camparo, lavoratore guardiano delle acque, la giornata sarà comunque l’occasione per riflettere insieme sulla grave siccità del 2022 e soprattutto sul ruolo che la circolazione dell’acqua invernale e primaverile rivestono per la ricarica delle falde. “Oggi più che mai occorre far capire come ai cambiamenti climatici si devono contrapporre azioni e pratiche agricole semplici, ma efficaci – spiega Claudio De Paola, Direttore del Parco del Ticino – Nella pianura irriguaè proprio usando l’acqua che arriva dalle montagne e scorre nei canali che si rallenta la sua corsa verso il mare,  immagazzinandola nella prima falda. Abbiamo un grande invaso già disponibile, il Lago Maggiore, che va utilizzato appieno per questa funzione, e possiamo sfruttare al meglio le falde ricaricandole durante l’inverno in modo che l’acqua sia poi disponibile per le coltivazioni estive”.
Lunghi periodi siccitosi purtroppo ci aspettano nei prossimi anni: il ruolo degli agricoltori sarà molto importante per affrontare le crisi idriche preparati. “Agli agricoltori – ricorda Silvia Bernini, Consigliere all’Agricoltura del Parco del Ticino –  va la nostra riconoscenza per la produzione di cibi e alimenti per l’uomo e per il loro ruolo di custodi del territorio. Il compito delle istituzioni è quello di aiutare le aziende a fare scelte colturali adatte alle loro esigenze produttive, ma insieme utili per l‘adattamento al clima che cambia: per fare questo non è più possibile fare scelte individuali, ma serve invece mettere in campo azioni comuni utili all’intero comprensorio agricolo. Per questo serve il sostegno pubblico: dalle prime anticipazioni, sembra che il nuovo PSR di Regione Lombardia conterrà misure di finanziamento che vanno in questa direzione”.
Alla giornata del 14 dicembre parteciperanno anche una decina di giovani tirocinanti in Servizio Civile al Parco del Ticino. Il significato simbolico del maestro camparo, testimone di gesti e pratiche apprese da bambino seguendo nei campi i padri e i nonni in un epoca agricola ormai scomparsa, deve essere di esempio per i giovani che stanno crescendo. “Se ai ragazzi che si affacciano per la prima volta al mondo del lavoro siamo capaci di offrire esempi di uomini che hanno a cuore le loro radici, il loro lavoro e la natura che regola l’attività agricola – aggiunge Michele Bove Responsabile Settore Agricoltura Parco Ticino – allora forse diamo loro la possibilità di riflettere su principi e valori alternativi a quelli che per lo più il mondo oggi offre loro: la tecnologia e il progresso sono una grande risorsa quando rispettano il nostro passato, le fatiche di chi ci ha preceduto e le bellezze naturali che ci sono state tramandate”.
Ecco alcuni link a documentari del Parco Ticino su questi temi:
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