L’Adorazione del Magi esposta nella chiesa parrocchiale di Nosate

ADORAZIONE DEI MAGI, olio su tela cm 255x1444. Dipinto di Anonimo lombardo della seconda metà del XVII secolo, autore che aveva certamente visto il capolavoro di Rubens, oggi conservato al museo del Prado. Una foto di tale opera - esposta nella chiesa parrocchiale di Nosate

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L’Adorazione dei Magi è uno dei soggetti più frequenti dell’iconografia cristiana e la diffusione del culto segue le tracce del percorso che le reliquie fecero nel 1164 quando furono traslate da S. Eustorgio di Milano a Colonia dove venne innalzata una magnifica cattedrale gotica. Uno dei centri in cui tale devozione ha trovato maggiore sviluppo è il borgo di Busto Arsizio, ma il culto risulta presente anche a Abbiate Guazzone, Lurago Marinone, Alzate Brianza, Cantù, Grandate, ma anche altrove nell’Altomilanese.
MILANO-COLONIA. A Milano, grazie ad un’associazione, è rinata la sfilata dei Magi (6 gennaio) recuperando così la tradizione risalente al 1336, con l’intento di riallacciare un rapporto con Colonia. Un contenzioso politico-religioso di lunga data, ma che ha visto monsignor Robert Kleine, decano del Duomo di Colonia, arrivare a Milano nel novembre 2019 con l’invito – a una rappresentanza milanese – a presenziare il 27 settembre 2020 a Colonia alle celebrazioni in memoria della memorabile traslazione. Difatti, la leggenda narra che, dopo il martirio, i Re Magi furono seppelliti a Gerusalemme. Ritrovate le spoglie da Elena, madre dell’imperatore Costantino, volle che fossero trasferite a Costantinopoli, in seguito omaggiate al vescovo Eustorgio, il quale le portò a Milano. Lì nella basilica che porta il suo nome furono custodite per secoli, fino a quando Federico Barbarossa, dopo aver raso al suolo la città, volle privarla delle preziose reliquie. Un oltraggio all’onore della città che, solamente nel 1904, il cardinal Ferrari riuscì ad attenuare ottenendo una parziale restituzione delle reliquie, ora conservate all’interno della Basilica di Sant’Eustorgio.
La controstoria dice che, al tempo, le reliquie originarie furono fatte sparire dai milanesi e a Colonia andarono dei falsi, così come alcuni studiosi parlano della non-esistenza dei Re Magi, in quanto non è stata trovata nessun documento a supporto della loro presenza storica.

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