Visti per noi. Locarno Film Festival 2023: le recensioni dei film per TN di Monica Mazzei

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FUORI CONCORSO “BEST SECRET PLACE”, di Caroline Poggi
Francia, 2023

I personaggi, di varie età, si ritrovano in un ‘luogo segreto’ ed incomprensibile, dove paiono potersi allontanare dalla vita e dalle difficoltà del quotidiano. C’è la protagonista, una ragazzina che un po’ ricorda Greta ed un po’ la principessa di Fantasia, che afferma ad esempio, con le nuove conoscenze che vi ritrova, di essere arrivata lì direttamente dal letto in cui dormiva. Sta sognando? È forse in realtà già morta? Non lo sappiamo con certezza.
L’ambiente circostante è a metà strada tra il sogno ed un videogioco.
E gli altri? Uno di loro pare aver fatto una scelta estrema e poi essersi risvegliato lì; una ragazza ed il suo amico dopo una guerra con i loro nemici.
Ma perché si ritrovano in questo luogo, qual è il senso?
Forse debbono solo imparare come elaborare ed affrontare tutte le difficoltà della vita, inclusa la solitudine e l’emarginazione, a volte create dalla società in cui viviamo, che non comprende chi non si adegua.
Bello il canto finale quasi “liturgico” che colpisce al cuore.

“RICARDO ET LA PEINTURE”, di Barbet Schroeder
Switzerland, Francia, 2023

Conosciamo il soggetto del filmato in una polverosa stanza, priva di Pc, semplicissima, dove lui impigna tanti quaderni dove ha riportato e conservato i propri studi.
Ricardo Cavallo è un uomo che con amore ha dedicato tutta la sua vita all’arte della pittura e di conseguenza, anche alla sua storia e stili.
In questo documentario, che ha il sapore di un omaggio che il suo amico regista gli dedica, forse per elogiarne anche l’esempio di divulgazione importante oggi verso le nuove generazioni (a partire dal nipotino, scopriamo come Ricardo coinvolga in modo semplice e adatto, molti bambini del villaggio nel quale vive, diventandone un vero maestro ad onoris causa, che però insegna in modo gradevole) e, scopriamo insieme i suoi studi e le sue osservazioni artistiche che partono dai graffiti preistorici, passando per l’arte greca ed una sua peculiarità: l’aver scoperto per la prima volta, in pittura il sorriso umano.
Ci parla poi del Caravaggio e di alcune sue reinterpretazioni: la veglia funebre di Maria Vergine non è possibile, visto che la madre di Cristo sarebbe stata assunta in Cielo, senza decedere.
Affronterà anche argomentazioni tecniche: la temperatura idonea a proteggere le opere d’arte.
Ammette poi di dimenticare tutti i classici che ha letto, che ci mostra con orgoglio: per la sua memoria è importante l’immagine.
La vita di Ricardo Cavallo, un “insigne sconosciuto” per tutti noi, è vero, è invece una testimonianza importante su come sarebbe utile per tutti gli esseri umani approfondire e far proprie quelle “armi” artistiche e culturali, che elevano lo spirito dell’Uomo allo statuto degli dei.
Difatti durante il doc ci si addentra nell’arte come espressione del Creato, di Dio, della Resurrezione, abbracciando la vita di persone che a volte si sentono sole: l’arte come rimedio.
E Ricardo lo fa con grande umiltà, l’unica vera caratteristica di chi fa con amore ed efficacia, perché amare l’arte è amare gli uomini.
Raccontare la sua vita, è un altro pregio del Locarno Film Festival.

PARDI DI DOMANI: CONCORSO CORTI D’AUTORE

“THE ISLAND”, di Julien Pujol
Francia, Estonia, 2023
Pochi dialoghi essenziali, in questo mediometraggio che con la sua nuance bianco e nero, sembra precipitare lo spettatore negli intimi recessi interiori dei suoi personaggi.
Una coppia raggiunge a bordo di un piccolo aereo un’altra coppia di amici, in un luogo inaccessibile e sperduto nella natura.
Lei è un’artista e lui uno scienziato, per il quale tutto va analizzato in modo matematico.
Malgrado i loro linguaggi e le loro visioni differenti, cercano punti di incontro in una complementarità.
Con i due amici si attiva un dialogo sul senso del loro rapporto e sul quesito predominante di cosa vogliono fare del proprio futuro, sulle scelte scartate, anche professionali e forse ora rimpiante.
Il soggiorno si rivelerà una pausa non dichiarata da questi interrogativi e dalle invadenti elucubrazioni mentali, per immergersi in una primordiale fusione con la natura selvaggia, interpretata come un ritorno all’unica cosa giusta, un po’ come se fossero diventati i primi esseri umani sulla Terra.
In una escalation di totale libertà, l’indumento è solo un altro muro che separa dalla natura e di cui sbarazzarsi.
Lo sguardo di ciascuno di loro indugia, attraverso quello della regia, sulle forme scultoree dei corpi, rivelando compiacimento più estetico che erotico.

“MATALOS A TODOS”, di Sebastian Molina Ruiz
Messico, 2023
Due adolescenti che abitano in due città diverse, si scambiano video racconti su se stesse, si presentano, sviscerano difficoltà e progetti futuri, in attesa di incontrarsi.
L’idea, pare, sarebbe di sperimentare una relazione con una appartenente dello stesso sesso.
“Spero di non deluderti e di essere più uguale possibile ai miei video, quando ci incontreremo”; “Ho gli occhi grandi ed un bel sorriso e penso dovrei ricevere complimenti per questi motivi”; “Non amo i vestiti corti, non mi piace come mi stanno”, confidano in alcuni scampoli, mettendo a nudo anche le loro insicurezze.
Tra uno sguardo al futuro e l’altro, si interrogano come iniziare una nuova vita indipendente ma nel frattempo, una delle due, ricade in un incontro intimo con l’ex ragazzo che l’aveva fatta soffrire, rimettendo in discussione cosa davvero desidera dalla propria vita relazionale…

CONCORSO INTERNAZIONALE

“SWEET DREAMS”, di Ena Sendijarevic
Olanda, Svezia, Indonesia, Riunione, 2023
In italiano “Sogni d’Oro”, questo film assume una sfumatura ancora più tetra.
Il matrimonio di una anziana coppia olandese da decenni proprietaria di piantagioni e fabbriche dello zucchero in Indonesia, si trascina stancamente tra le piccole e odiose offese di lui alla moglie, che certo non si può dire lo ami più.
In realtà, lui intrattiene da anni una relazione con la serva indonesiana ancora giovane e bella, alla quale ha riservato pure il privilegio di concubina sotto lo stesso tetto coniugale.
Con ella ha avuto anche un figlio di circa dieci anni, che vive pure sotto lo stesso loro tetto.
La signora di casa non sembra odiare particolarmente giovane serva e di lei figlio: pare solo voler ricordarle chi è che comanda.
Una notte, durante l’ennesimo rapporto in alcova con l’amante, lui ha un infarto.
La moglie ostacola il suo salvataggio e lo guarda spegnersi con infida indifferenza.
Ma non pecca di cattiveria gratuita: permette senza aggiungere una parola, alla concubina ed al figlio, di restare nella sua casa coloniale.
Il cambiamento arriverà da ben altra direzione: il figlio della coppia, che ha dilapidato tutto il proprio patrimonio, si sta affrettando a raggiungere la madre vedova, per impadronirsi di tutte le proprietà e venderle, a dispetto del fatto che la madre sia ancora viva…
Con lui, la giovane moglie incinta che sembra più interessata a lamentarsi delle zanzare e a soddisfare le proprie voglie erotiche, che altro… Insomma: una trama alquanto grottesca.
Non posso raccontare tutta la trama.
Dirò solo che l’intreccio metterà in scena tante piccole e disgustose cattiverie, al limitare del crimine, soprattutto quando il figlio scoprirà che il padre ha lasciato tutto al fratellastro mezzosangue.
La madre anziana sfuggirà a tutto questo nell’unico modo possibile, e lo farà anche in un modo piuttosto angosciante, senza un lamento.
Il finale sarà ancora più oscuro, quando l’amante del defunto capirà definitivamente di aver fatto male a respingere un sincero corteggiatore indonesiano come lei, che le chiedeva di lasciare tutto ed andare via insieme.
In un fuoco purificatore che cancellerà ogni traccia di queste misere esistenze, lei sbiadirà sognando la mano ingigantita dell’amato che la riparerà da tutto ciò… Non è difficile anche intuire dietro questo finale anche un accenno alla fine del colonialismo.

L’attrice Renée Soutendijk (l’anziana madre), per questo ruolo ha vinto il Pardo alla Miglior Interpretazione nel Concorso internazionale.

PIAZZA GRANDE, Sabato 5 agosto. “ANATOMIE D’UNE CHUTE”, di Justine Triet
Francia, 2023

(Conferito il Premio Raimondo Rezzonico a Marianne Slot, per aver ridefinito le modalità di collaborazione tra autori e produttori, privilegiando sempre la singolarità e la creatività libere).

I protagonisti sono due coniugi in crisi che vivono da un anno in montagna a causa delle loro perdite economiche, lontani dal mondo, insieme al figlio decenne ipovedente.
Un giorno, lei viene intervistata da una giornalista nel salotto dello chalet. Intervista non priva di difficoltà, poiché deve rimanere altissimo il volume di una musica in casa, per fare in modo che il bambino, in giro da solo con il loro border collie guida per ciechi, la senta anche da lontano ed abbia meno difficoltà a ritrovare casa in autonomia.
La giornalista se ne va e poco dopo rientrerà il bambino: saranno lui ed il cane a trovare nella neve, poco discosto dalla casa, il cadavere del padre, con una ferita alla testa.
Da qui partiranno le indagini ed un processo insidioso ed impietoso, volto a cercare ad ogni costo i motivi per i quali la moglie potrebbe aver voluto uccidere il marito.
Il finale sarà sorprendente, grazie anche all’intuizione del figlio Daniel.
Un thriller psicologico e capace di suscitare ansia.

PIAZZA GRANDE, 06 agosto.

“NON SONO QUELLO CHE SONO – THE TRAGEDY OF OTHELLO DI WILLIAM SHAKESPEARE”, di Edoardo Leo.

(È stato assegnato il Premio alla Carriera Ascona-Locarno Turismo al regista a Tsai Ming-Liang per il suo sguardo personale sull’arte ed il cinema contemporaneo, passando per le ultime generazioni a cavallo fra due millenni).

Ispirato ai casi di femminicidio attuali, il regista italiano ha scelto di rivisitare in chiave moderna e integrando i dialetti napoletano e romano, una tragedia che a suo giudizio aveva già raccontato della violenza e del possesso e della sopraffazione sulla donna.
I protagonisti fanno tutti parte di attuali clan avversi della microcriminalità cittadina italiana.
Ciò non toglie che il regista abbia lasciato alcuni elementi originari, come la fede islamica del moderno Otello, anche qui definito il “Nero”.
Un amico gli insinuerà nella mente il dubbio che la giovane e bella moglie lo tradisca con un vecchio amico ripudiato dal marito, a causa dell’interesse di questa a farlo reintegrare…

La tragedia della gelosia è dietro l’angolo.

CONCORSO INTERNAZIONALE

La regista del seguente film ha vinto il Pardo alla Regia della Città e della Regione di Locarno

“STEPNE”, di Maryna Vroda
Ucraina, Germania, Polonia, Slovacchia 2023

Tutto ruota intorno alla memoria personale e collettiva che rimanda ad antichi legami sovietici, e ad un funerale.
Il film è quasi di ispirazione documentaristica e ci mostra, nella steppa ucraina brulla ed invernale dove non vi è nulla, una comunità composta ormai di anziani e bambini, che vive ancora quasi come due secoli fa.
Nel peso dei ricordi, appare un vecchio violino che non suona più ed i disegni del protagonista, per il quale l’arte e la tramandazione di ricordi è una consolazione.
Il protagonista è anche tornato al villaggio per assistere alla madre morente e queste scene riempiono di compassione e tenero amore per la dedizione filiale.
Si tratta per lo più di una valle di lacrime e la regista sembra farcelo meglio capire, quando inquadra il misero cortile dove anche un cane ha sempre fame, lasciato alle spalle del corteo funebre, quando la madre di lui muore.
Finirà tutto quando arriverà gente che vuole rilevare in cambio di qualche soldo, tutti i territori.
Avanza il cambiamento.
Persino il cane viene ammazzato solo perché la gente del villaggio non può portarlo con sé.
Il protagonista si incamminerà a piedi verso uno sconosciuto futuro, senza più guardarsi indietro e rifiutando persino il passaggio del compaesano: pare volersi imprimere un’ultima volta nella memoria quel paesaggio.
È finita: il villaggio è disgregato e consegnato alla storia.
il film per me è un invito alla pace perché ci mostra come sono semplici a volte le persone che si vanno a sterminare. Immaginate una guerra in questo villaggio…

PATAGONIA, di Simone Bozzelli
Italia, 2023

Yuri è un giovane molto particolare: non si capisce se sia leggermente “indietro” o se sia sia un giovane semplice che poco si è interessato della realtà e dei suoi aspetti concreti; la sua caratteristica principale è la curiosità che come un bambino, lo porta ad osservare tutti e tutto, cercando di comprenderlo questo mondo.
Un giorno conosce Agostino, un animatore girovago che per casa ha solo una roulotte, che un pomeriggio intratterrà i bambini del villaggio che appaiono già più maliziosi di Yuri, ventenne e seguito in tutto dalla zia anziana.
Agostino diverrà per Yuri l’America, il sogno di qualcosa di sconosciuto e magico da esplorare.
Tra i due nascerà una particolare amicizia che sembra sconfinare nel rapporto amoroso e sessuale.
Ma Agostino ha anche lati oscuri che Yuri cercherà di comprendere più che può.
Alla fine, Yuri saprà parlare ad Agostino in modo chiaro e maturo in un modo inaspettato.
Al di là delle loro preferenze e formazioni di vita, una cosa è certa: per crescere e trovare nuovi legami, è ora per entrambi di sapere voltare pagina e rinunciare a vecchi aspetti di sé.
Alla fine una cosa è certa: Yuri dimostra anche di sapere scegliere.

PIAZZA GRANDE, 07 agosto

“VOYAGE AU PÕLE SUD”

(Attribuito Locarno Kids Award La Mobiliare a Luc Jacquet, per la capacità di avvicinare i più piccoli al cinema)

Documentario in bianco e nero sulle creature che amano il Polo Sud ed i pericoli ambientali per il continente.

PIAZZA GRANDE, 08.08.2023.

“THE OLD OAK”, di Ken Loach
GB, Francia, Belgio, 2023

(Al regista è stato conferito il Premio del Pubblico UBS 2023 ; Presentata Giuria Open Doors).

Old Oak è un pub che il proprietario che già ne ha passate tante, cerca di tenere in piedi in una piccola cittadina inglese.
Qui arriva un gruppo di rifugiati siriani e non tutti riescono a d accettarli, alcuni invece stringono con loro rapporti di solidarietà reciproca basata sul coinvolgimento emotivo delle reciproche traversie di vita.
Una nuova storia piena di umanità, firmata Loach.

CONCORSO INTERNAZIONALE

“LOUSY CARTER”, di Bob Byington
USA, 2023

Ad un uomo vengono diagnosticati sei mesi di vita.
In questi sei mesi, si confronta con un gruppo di amici e famigliari ed ex moglie che all’unanimità lo definisce un fallito.
A mio avviso invece Lousy è un po’ depresso, perché troppo buono per ribellarsi ad un entourage che lo addita come capro espiatorio per sfogare le proprie frustrazioni.
In un susseguirsi di placidi ma pur sempre colpi di scena, io vedo fiorire il dolore e la rabbia vera che porterà al cambiamento in un uomo al quale sarà detto che si è trattato di un errore medico.
Il finale è sorprendente e graffiante.
Impossibile non voler bene a Lousy.

CONCORSO CINEASTI DEL PRESENTE

“ON THE GO”, di Maria Gisele Royio e Julia De Castro
Spagna, 2023

Milagros è una donna libera stile anni Settanta che però sente scandire il tempo dal proprio orologio biologico: non le interessa la famiglia convenzionale, sposarsi o avere un compagno, però vuole un figlio.
È in viaggio con il suo annale amico omosessuale Jonathan, più giovane di lei; anche lui molto libero, che però cerca inizialmente di farla ragionare sui motivi del perché voglia essere madre.
In questo viaggio incontreranno molti personaggi variopinti come loro, inclusa una giovane asiatica convinta di essere una sirena.
In realtà vi è un’altra simbologia femminile; ma a parte questo, con le sue stravaganze e la sua mania di autoerotismo, conferirà un ulteriore umorismo alla storia.
Si tratta di un film completamente folle, nel quale alla fine l’amico aiuterà Milagros a reperire lo sperma che le occorre e che lei è convinta di riuscire a conservare in una boccetta refrigerante ambulante, come le ha spiegato un cameriere che porta sempre con sé l’insulina.
Questo reperimento non sarà privo di ulteriori danni surreali.

“ROSSO SPERANZA”, di Annarita Zambrano
Italia, Francia, 2023

Si tratta di un lungometraggio dalle sfumature horror-psicologiche un po’ retrò.
Tutta la storia è pervasa di buona musica anni Novanta (anni di ambientazione del film), e di humor noir.
In una sequenza di ribellione agli schemi ipocriti genitoriali, un gruppo di giovani dopo aver compiuto atti terrificanti, si conoscerà in una struttura correttiva, che servirà solo ad unire ragazzi e ragazze in un collettivo ribelle incentivato di sicuro a non cambiare.
Film leggero ed eccessivo per le gesta dei ragazzi, ma l’ideale per una serata di divertimento al cinema, nella quale la fantasia permette qualsiasi cosa.
Vi appare anche una certa ritualità soffusa, legata al fuoco distruttore.
Vi si ritrovano riferimenti a noti volti del passato che reclutavano giovani ragazze per un famoso programma televisivo.
Probabilmente una forma di critica implicita.
“Rosso speranza” è probabilmente un riferimento a quel sangue visto come una sorta di purificazione estrema dal male degli adulti.

PIAZZA GRANDE, 09 agosto
“PREMIERE AFFAIRE”, di Victoria Musiedlak
Francia, 2023

(Conferito il Premio Cinema Ticino a Mohammed Soudani, per i suoi legami con il Ticino affrontati in temi messi nei suoi film. Un premio istituito proprio per valorizzare questo legame da parte di un regista).

L’intreccio racconta di Nora, giovanissima avvocatessa 26enne che si trova ad affrontare un primo procedimento penale nel quale dovrebbe difendere un accusato di un brutale omicidio, senza però avere prima una propria esperienza di vita.
Il film è pervaso di un grande cinismo in ambiente giudiziario, mentre Nora, convinta di star “crescendo” come donna, comincerà a commettere solo sciocchezze con colleghi e non, in liaison che rischiano di minarne reputazione e professionalità.

Il 10 agosto è stato assegnato in Piazza Grande il LIFETIME ACHIEVEMENT AWARD a RENZO ROSELLINI, per la sua straordinaria carriera e la grande personalità cinematografica.

PIAZZA GRANDE, 11 Agosto

“TEATHER CAMP”, di Molly Gordon e Nick Lieberman
USA, 2023

(Assegnato in Piazza il Pardo d’Onore Manor a Harmony Korine. Il premio è dedicato alle eccellenze del cinema)

In una scuola si formano piccoli talenti musicali e recitativi.
una pellicola a metà strada tra il musical, il reality ed il documentario.
Si tratta di una storia nella quale una delle due registe interpreta la storia vera di alcuni celebri amici che hanno fatto di tutto per mettere in scena un capolavoro e salvare un campo estivo artistico.

CONCORSO CINEATI DEL PRESENTE

“UND DASS MAN OHNE TAEUSCHUNG ZU LEBEN VERMAG”, di Katharina Luedin
Germania, Svizzera, 2023

Attraverso l’occhio della regista osserviamo questi personaggi dibattersi nelle loro vite, come non visti.
I protagonisti assumono così un grande valore di veridicità mentre compiono gesti all’apparenza banali, in modo meticoloso.
Non capiremo con certezza fino all’ultimo se si tratta di un film nel film, di teorie sulla vita o di vite vere che cercano di risolversi.

DI QUESTO FILM CHE SEGUE, IL REGISTA HA VINTO IL PARDO D’ORO 2023.
Un Festival dunque in cui ha vinto il realismo più assoluto.

CONCORSO INTERNAZIONALE

“MANTAGHEYE BOHRANI”, di Ali Ahmadzadeh
Iran, Germania, 2023

Il protagonista vive una vita perennemente in auto.
Il suo modo di aiutare il prossimo con una compassione inusuale è fornire sostanze che possano fornire benessere e distacco momentaneo dalla vita.
Al di là di possibili critiche, la sua è una forma quasi di cultura.
Lui pratica questo sostegno a tutti i livelli, persino in una casa di cura, allievando dolori fisici e psichici.
A lui tutti si rivolgono alla stregua di uno sciamano o del medico del paese.
Appare anche un’amica che viene apposta per qualche ora, solo per sfogare follia e rabbia repressa, consapevole che il suo amico è l’unico che non la giudichi.
Eppure tutte queste vite dimostrano di essere cellule separate e scollegate tra loro, e ciò emerge anche quando l’amica raggiunge un orgasmo da sola in auto con l’amico, in seguito all’uso di sostanze, che però non condivide con lui, che fuma distaccato di fianco a lei.
C’è una scena particolare nella quale lui passa bustine nei bassifondi a delle tormentate creature e lo fa a mo’ di ostie.
Anche qui appare un concetto quasi di inconsapevole ritualità.
La panacea dei popoli, per superare vite inguaribili.
Vi è umorismo e ironia di sottofondo.
Tuttavia il finale è altamente drammatico, quando comprendiamo che per lui non c’è nessuno, che è sempre solo come tutti coloro che aiutano gli altri come possono.
E persino il GPS fuori campo pare dirgli che la sua unica destinazione è casa sua, dove lo aspetta un cane pure nevrotico, e dove il protagonista caccerà fuori un ultimo urlo di disperazione.
La disperazione che ha assorbito anche da tutti gli altri.
Una specie di umanissimo Cristo… Che forse comincia a capire di non essere indistruttibile.

ELENCO PALMARES LOCARNO FILM FESTIVAL 76

Concorso internazionale

Pardo d’oro, Gran Premio del Festival della Città di Locarno per il miglior film

MANTAGHEYE BOHRANI (CRITICAL ZONE) di Ali Ahmadzadeh, Iran/Germania

Premio speciale della giuria dei Comuni di Ascona e Losone

NU AȘTEPTA PREA MULT DE LA SFÂRȘITUL LUMII (DO NOT EXPECT TOO MUCH FROM THE END OF THE WORLD) di Radu Jude, Romania/Lussemburgo/Francia/Croazia

Pardo per la migliore regia della Città e della Regione di Locarno

Maryna Vroda per STEPNE, Ucraina/Germania/Polonia/Slovacchia

Pardo per la migliore interpretazione

Dimitra Vlagopoulou per ANIMAL di Sofia Exarchou, Grecia/Austria/Romania/Cipro/Bulgaria

Pardo per la migliore interpretazione

Renée Soutendijk per SWEET DREAMS di Ena Sendijarević, Paesi Bassi/Svezia/Indonesia/La Riunione

Menzione speciale

NUIT OBSCURE – AU REVOIR ICI, N’IMPORTE OÙ di Sylvain George, Francia/Svizzera

Concorso Cineasti del presente

Pardo d’oro Concorso Cineasti del presente per il miglior film

HAO JIU BU JIAN (DREAMING & DYING) di Nelson Yeo, Singapore/Indonesia

Premio per la o il miglior regista emergente della Città e Regione di Locarno

Katharina Huber per EIN SCHÖNER ORT, Germania

Premio speciale della giuria CINÉ+

CAMPING DU LAC di Éléonore Saintagnan, Belgio/Francia

Pardo per la migliore interpretazione

Clara Schwinning per EIN SCHÖNER ORT di Katharina Huber, Germania

Pardo per la migliore interpretazione

Isold Halldórudóttir e Stavros Zafeiris per TOUCHED di Claudia Rorarius, Germania

Menzioni Speciali

EKSKURZIJA (EXCURSION) di Una Gunjak, Bosnia-Herzegovina/Croazia/Serbia/Francia/Norvegia/Qatar

NEGU HURBILAK di Colectivo Negu, Spagna

Opere Prime

Swatch First Feature Award (Premio per la migliore opera prima)

HAO JIU BU JIAN (DREAMING & DYING) di Nelson Yeo, Singapore/Indonesia

Pardi di domani

Concorso Corti d’autore

Pardino d’oro Swiss Life per il miglior cortometraggio d’autore

THE PASSING di Ivete Lucas, Patrick Bresnan, Stati Uniti

Menzione speciale e Cortometraggio candidato del Locarno Film Festival agli European Film Awards

BEEN THERE di Corina Schwingruber Ilić, Svizzera

Concorso internazionale

Pardino d’oro SRG SSR per il miglior cortometraggio internazionale

EN UNDERSØGELSE AF EMPATI (A STUDY OF EMPATHY) di Hilke Rönnfeldt, Danimarca/Germania

Pardino d’argento SRG SSR per il Concorso internazionale

DU BIST SO WUNDERBAR di Leandro Goddinho, Paulo Menezes, Germania/Brasile

Premio per la migliore regia Pardi di domani – BONALUMI Engineering

Eric K. Boulianne per FAIRE UN ENFANT, Canada

Premio Medien Patent Verwaltung AG

NEGAHBAN (THE GUARD) di Amirhossein Shojaei, Iran

Concorso nazionale

Pardino d’oro Swiss Life per il miglior cortometraggio svizzero

LETZTE NACHT di Lea Bloch, Svizzera

Pardino d’argento Swiss Life per il Concorso nazionale

NIGHT SHIFT di Kayije Kagame, Hugo Radi, Svizzera

Premio per la migliore speranza svizzera

LETZTE NACHT di Lea Bloch, Svizzera

Pardo Verde Ricola

Pardo Verde Ricola

ČUVARI FORMULE (GUARDIANS OF THE FORMULA) di Dragan Bjelogrlić, Serbia/Slovenia/Montenegro/ Macedonia del Nord

Menzioni Speciali

PROCIDA, film realizzato dai partecipanti del Film Atelier Procida, Italia

VALLEY PRIDE di Lukas Marxt, Austria/Germania

MONICA MAZZEI
(Articoli, recensioni, interviste e foto).
Freelance culturale
[email protected]

L’INTERVISTA CON PIETRO SCALIA

https://www.facebook.com/watch/live/?extid=NS-UNK-UNK-UNK-IOS_GK0T-GK1C&mibextid=2Rb1fB&ref=watch_permalink&v=241946942051500

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