Jason Eady – “Mississippi” (2023) by Trex Roads

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Quando sei considerato uno dei più grandi cantautori, soprattutto dagli addetti ai lavori, dello stato più importante della musica country, allora forse qualcosa di speciale devi proprio averlo.
In Texas il nostro Jason Eady è un vero culto, non è uno che riempie gli stadi, ma un poeta, uno scrittore di canzoni per l’anima e da assaporare in uno di quei vecchi locali polverosi.
Jason però con alcuni dei più grandi cantautori texani di culto ha in comune anche un’altra cosa e cioè non è originario del Texas, ma viene da Jackson, Mississippi.
Ormai è nel music business da tanti anni e dopo molti dischi di qualità assoluta si è imparato a conoscere il sound di Jason, un mix delizioso delle sue influenze musicali: il blues dei suoi luoghi di origine e il polveroso country texano. Però l’influenza del blues e del folk erano sempre stati accennati, una sorta di sfondo ai suoi pezzi.
Quando nasci in un luogo come quello dove è nato Eady e dedichi la tua vita alla musica, non puoi che essere influenzato da questo sound che è nell’aria, nell’acqua, nella vita delle persone.
Il blues ti si appiccica alle ossa fin da bambino e quando poi hai il talento che ha quest’uomo, allora, tutto viene messo nella musica che immagini e crei.
Però Jason Eady in questo suo nuovo disco, intitolato non a caso Mississippi, anche grazie alla produzione di Gordy Quist della Band of Heatens e ad una band di qualità, mette le influenze che lo hanno guidato sin da bambino in primo piano e ci regala un disco che è un gioiello di blues del Sud.

Sono 10 pezzi che mostrano al mondo la classe che ha nello scrivere canzoni, un’eleganza immersa nelle acque del Grande Fiume e nel suo spirito e sporcata dalla polvere del luogo dove ha deciso di vivere assieme alla moglie Courtney Patton, presente anche lei nel disco con la sua splendida voce e che ha fatto uscire anche lei in questo 2023 un bellissimo disco (Electrostatic).
Personalmente ho trovato queste canzoni simili al modo di fare musica che aveva il leggendario Tony Joe White e devo dire che passare dallo scrivere canzoni d’autore di country texano alla swamp music, risultando credibile, non è proprio da tutti.

L’apertura del disco è affidata alla meravigliosa Way Down In Mississippi, un blues accattivante, con quel ritmo che ti prende e ti fa venir voglia di muoverti e ti pare di essere in uno di quei juke joint in cui il blues è nato. Una celebrazione di questa musica, quella che è nelle ossa di Jason Eady.
Burn It Down ha un’anima delicatamente funk e la scrittura avvenuta assieme ad un altro cantautore elegante e geniale e cioè Adam Hood, gli regala ulteriore carattere. Grandissimo lavoro delle chitarre e delle tastiere. La voce della Patton legata alla sua è soul, è profondità di suono e di visione. Bellissima.
Wayside è groove, è blues, è gospel: ti si appiccica addosso e non ti molla più, come l’aria umida del Mississippi d’estate. Un po’ come l’ispirazione nello scrivere canzoni di cui parla nella canzone.
Un leggero suono di tromba aleggia nella splendida Once Upon a Time in New Orleans, come a trasportarci nel French Quarter, fra musicisti di strada e balli sensuali. Un po’ funk, tanto blues e moltissima classe.

La chitarra resofonica trascina il suono di un altro gioiello scritto assieme ad Adam Hood, Mile Over 45. La voce di Eady è perfetta per insinuarsi fra le note dipinte dalla chitarra e trascinarci lungo le sponde del fiume, dove un musicista blues ci aspetta. Storie di oppressione e vite dure.
Se volete trovare invece l’influenza che il country texano ha avuto nella musica di Eady, ascoltatevi la finale Misty, ma sempre con il blues paludoso a fare da sfondo.
I cori, la slide, le tastiere magiche, tutto contribuisce a trasportarci in questo viaggio splendido che Eady ha fatto alle origini della sua passione musicale.
Un disco che ho assolutamente adorato dalla prima all’ultima nota, un lavoro di un uomo che con classe e semplicità, dipinge e regala canzoni che sembrano scritte e suonate in diretta.
Ho sempre pensato ai dischi di Jason Eady come perfetti per un road trip con i finestrini abbassati e via lungo una strada deserta: ecco, questo Mississippi non ha bisogno di automobili o autostrade lunghe davanti a voi per farvi viaggiare.

Mississippi è uno splendido viaggio nei luoghi dove il blues è anche nella terra che calpestate, dove il grande fiume scorre lento e regala magia alle persone che tocca.
Non è un viaggio originale, direte voi, tanti lo hanno fatto: sì, ma quando lo fa un cantautore di talento come Jason Eady e che nei pezzi può mettere anche le sue influenze texane, allora il risultato è un disco che potrebbe diventare una guida per il Suono del Sud degli Stati Uniti.

Allora, cosa state aspettando? Salite a bordo e preparatevi a conoscere uno dei luoghi più magici per la musica americana, guida d’eccezione: Jason Eady, da Jackson, Mississippi.

Buon ascolto,
Claudio Trezzani by Trex Roads

Nel mio blog troverete la versione inglese di questo articolo.
www.trexroads.altervista.org

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