Si è spento il cuore generoso e socialista di Gianni Beltrami, sindaco di Besate ed ex presidente del Parco Ticino

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BESATE Gianni Beltrami non è riuscito a vincere la battaglia che conduceva da alcune settimane in un letto d’ospedale, dove è morto questa mattina. Doveva compiere 75 anni ed era attualmente sindaco della piccola Besate, dopo essere stato Presidente del Parco del Ticino dal 2012 al 2019. Era un nostro amico.

L’ente che ha presieduto, il Parco, lo ricorda così sulla propria pagina Facebook.

“E’ con grande, immenso dolore che il Parco del Ticino apprende la triste notizia della morte di Gianni Beltrami, presidente del nostro Ente fino al 2019 e attualmente sindaco del Comune di Besate.
Nato a Santa Maria della Versa, il suo amato Oltrepo Pavese, nel settembre del 1948, Gianni ha svolto la sua vita professionale nella gloriosa Banca Popolare di Abbiategrasso. Animato da pura passione politica, Gianni era stato orgogliosamente un uomo della Prima Repubblica: fu militante del Partito Socialista Italiano. Nella sua piccola e amata Besate fu dapprima vicesindaco e poi, nel 2019, eletto primo cittadino. Al 2012 risale la sua elezione a Presidente del Parco, incarico nel quale profuse non solo la sua passione civile, ma anche la sua profonda ed autentica umanità. Dialogante, mai supponente, sapeva essere uomo di parte pur nel rispetto dell’avversario politico, che per lui non fu mai nemico. Al termine della sua esperienza gli succedette Cristina Chiappa- Presidente del Parco del Ticino.
Lo ricordiamo e lo ricorderemo sempre sorridente, allegro, amichevole, gioviale: come in questa foto, assieme all’attuale Consiglio. Amava nel profondo questa terra, che non era quella sua nativa ma che negli anni imparò ad apprezzare e- da amministratore pubblico- a servire.
La presidente, il Consiglio di Gestione, tutti i dipendenti e collaboratori del Parco e i volontari esprimono alla moglie ed ai figli i sentimenti delle più sincere condoglianze. I nostri pensieri e le nostre preghiere sono e saranno sempre per lui. Ciao, Gianni”.

Amavamo ricordare con Gianni i tempi trascorsi, che lui vivette appieno mentre chi scrive li attraversò da bambino e ragazzo, della Prima Repubblica. Gianni era un vecchio cuore socialista (non pentito) che al tramonto dei partiti (quelli autentici) scelse il centrodestra. Forza Italia e poi Ncd. Aveva un rapporto di antica amicizia con la famiglia di Ciccio e Alessandro Colucci, e col nostro amico anch’egli di vecchia data Fabrizio Garavaglia. Di quella storia portò sempre e con orgoglio i segni, che si traducevano nella capacità di stare e vivere i tempi nuovi (questi) con uno stile e una modalità diversa dai nuovi protagonisti. Non vogliamo in questa sede discettare di classifiche comparative. Solo, e coerentemente, siamo sempre stati appassionati di politica che non si sono MAI arresi alla vulgata giustizialista e manettara di chi ha derubricato a storia di ladrocinio il primo cinquantennio repubblicano. Tutto qui. Ma questo Gianni lo sapeva e lo sa. Di lui ci mancheranno i sorrisi e i giudizi taglienti (ma sempre eleganti, mai oltre le righe) sul panorama odierno, politico ma soprattutto umano. In nome di Gianni concludiamo questo breve ricordo con le parole del suo amico socialista Carlo Tognoli, che soleva spesso ripetere “l’Idea non muore”. Ne siamo certi e affidiamo la nostra preghiera e la sua anima a Dio Padre Onnipotente. Ciao, Gianni.

F.P.

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