Uomo accoltellato e ucciso a Cesano Boscone: resta in carcere il nipote

La decisione del Gip di Milano

+ Segui Ticino Notizie

Ricevi le notizie prima di tutti e rimani aggiornato su quello che offre il territorio in cui vivi.

La “incapacità da parte dell’indagato di controllare i propri impulsi violenti appare allarmante e dimostrativa di una certa spinta antisociale”. Lo scrive il gip di Milano Tommaso Perna nell’ordinanza con cui ha convalidato il fermo e disposto la custodia cautelare in carcere per Antonio Iannetti, 29 anni, reo confesso di aver ucciso, nella notte tra lunedì e martedì a Cesano Boscone, nel Milanese, con otto coltellate lo zio, Roberto Parisi, 41 anni, che aveva una relazione con la sua ex compagna.

Il giudice, però, ha deciso di non riconoscere l’aggravante dei “futili motivi collegati alla gelosia”, che era stata contestata dal pm Bianca Baj Macario. La “genesi dell’azione omicidiaria” del 29enne, spiega il gip, “è maturata in un contesto di dolore che egli non ha saputo, evidentemente, gestire in modo adeguato, ma che non può tuttavia essere ritenuto irrazionale o bieco”. L’irrazionalità, chiarisce, “risiede nel gesto che poi è stato compiuto, non nella condizione in cui esso è maturato, che è invece comprensibilmente dolorosa”.

La “rabbia covata nel tempo da Iannetti verso Parisi” ai suoi “occhi colpevole di aver determinato la rottura della relazione con la compagna”, anche “madre di sua figlia”, non può essere valutata, viene ricostruito nell’ordinanza, “alla stregua di una qualsiasi reazione di gelosia, né come una banale vendetta orchestrata contro Parisi”.

Non può, infatti, “trascurarsi, da una parte, il fatto che” il giovane “ha dovuto continuare a frequentare l’ex compagna e, di riflesso, il Parisi, anche dopo la separazione, ciò al fine di continuare a vedere la figlia”. E, dall’altra parte, c’era anche un rapporto “di profondo affetto” tra lui e lo zio. Avevano, ad esempio, lavorato assieme fino al luglio scorso.

Il legame di parentela “esistente tra i due ha fatto sì”, poi, che Iannetti “in passato, aveva legittimamente fatto affidamento sul rapporto di fiducia” con lo zio, “non preoccupandosi – si legge – del fatto che quest’ultimo potesse sfruttare l’ospitalità ricevuta per allacciare una relazione con la sua ex compagna”.

■ Prima Pagina

Ultim'ora

Altre Storie

Pubblicità

Ultim'ora nazionali

Altre Storie

Pubblicità

contenuti dei partner