― pubblicità ―

Dall'archivio:

Uniti per Santo Stefano denuncia le anomalie nell’area di via 25 Aprile: “Prima l’arsenico scoperto grazie a noi, poi approvata variante a vantaggio della proprietà”

+ Segui Ticino Notizie

Ricevi le notizie prima di tutti e rimani aggiornato su quello che offre il territorio in cui vivi.

Attenzione: questo articolo fa parte dell'archivio di Ticino Notizie.

Potrebbe contenere informazioni obsolete o visioni da contestualizzare rispetto alla data di pubblicazione.

Prima il blocco degli scavi dell’area di via XXV Aprile, poi la scoperta dell’arsenico da parte di Arpa, infine l’approvazione in Giunta di una variante al PGT a vantaggio della proprietà. Lo denunciano i consiglieri della lista di opposizione ‘Uniti per Santo Stefano Ticino’ che si scagliano contro un provvedimento “che non fa certo gli interessi dei cittadini”.

SANTO STEFANO TICINO – Tutto è cominciato nel mese di maggio dello scorso anno quando le opposizioni segnalarono movimenti terra e scavi che non erano stati preceduti da alcuna indagine di carattere ambientale. “La nostra segnalazione – spiegano – ha portato ad una serie di adempimenti che l’operatore che acquisì l’area non mise in atto e nemmeno vennero richiesti dal Comune”. Venne coinvolta l’Arpa che rilevò la presenza di arsenico chiedendo al proprietario di procedere alla bonifica del sito. Nel frattempo la Polizia locale trasmise gli atti di questa vicenda alla Procura di Milano per la valutazione di un eventuale danno ambientale. “E’ grazie alla nostra segnalazione che è partita la bonifica – aggiungono – Altrimenti l’Amministrazione comunale avrebbe rilasciato i permessi di costruire e diverse famiglie sarebbero andate ad abitare su un’area contaminata dall’arsenico”. A distanza di un anno le opposizioni denunciano un ulteriore fatto: “Mentre la bonifica non è stata ancora completata la Giunta approva una delibera attuando una variante al PGT a vantaggio della proprietà. Accogliendo la richiesta di aumentare la superficie privata a discapito delle aree già cedute, ma non ancora consegnate, al Comune per attrezzature pubbliche quali parcheggi e verde.

Quindi l’Amministrazione comunale restituisce all’operatore parte dell’area, circa 320 metri quadri compensati da una monetizzazione di 19mila euro. Riteniamo che queste decisioni debbano essere prese dal consiglio comunale e non dalla giunta”. Un’accusa grave quella rivolta all’Amministrazione che non esita ad attaccare: “Riteniamo particolarmente grave che lo scorso maggio la giunta Tunesi – concludono – in una sola settimana abbia ritenuto di esaminare e adottare, per ora in prima battuta, la richiesta di una variante su quell’area. Ci lascia perplessi la decisione di variare una situazione la cui vicenda ambientale deve ancora concludersi positivamente. Altrettanto inopportuno ci sembra l’accoglimento della richiesta da parte di un’impresa che, nell’ultimo anno, aveva compiuto azioni che, se non sventate per tempo dal nostro intervento, avrebbero potuto essere pericolose per la salute e per l’ambiente, nella totale distrazione del Comune”. La risposta del Sindaco Dario Tunesi, che abbiamo contattato, arriverà nei prossimi giorni.

Questo articolo fa parte dell'archivio di Ticino Notizie e potrebbe risultare obsoleto.

■ Prima Pagina di Oggi