Il sequestro del bar di piazza Liberazione a Magenta rientra in un’imponente operazione coordinata dalla Procura di Milano, Direzione Distrettuale Antimafia, che ha visto numerose persone del territorio coinvolte. Residenti a Magenta, Marcallo con Casone, Casorezzo, Cuggiono, Arluno, Corbetta, Settimo Milanese.
Era stata creata un’organizzazione di carattere transnazionale tra la Spagna e l’Italia finalizzata all’importazione, vendita, commercio, trasporto, consegna di decine e decine di tonnellate di hashish e marijuana. Un sodalizio in cui i partecipanti avevano ingenti somme di denaro a disposizione nell’ordine di decine e decine di milioni di euro, automobili e imbarcazioni per il trasporto dello stupefacente e del denaro. Alcuni di coloro che facevano parte del sodalizio erano, di fatto, dimoranti in Spagna.
Disponevano di apparecchi telefonici criptati e strumentazioni tecniche finalizzate al rilevamento di microspie. Ognuno aveva un soprannome ed erano tutti molto originali. Si facevano chiamare maresciallo, bergamo, riccio, speedy, fascio, giga o gigante, cr o cr7, settimo, brucio, piccolo, ciccio, nano, biondo, plastica. Seguiranno aggiornamenti in merito a quanto avvenuto e sulla posizione di coloro che risultano residenti nell’area di Magenta e paesi limitrofi.