Magenta e il commercio che non va. Del Gobbo sbotta: “Ci si deve dare tutti una mossa…”

Il primo cittadino non le manda a dire: "L'Amministrazione fa la sua parte, ma non siamo l'Ufficio Marketing del mondo del commercio". E poi la puntura: "Ad Abbiategrasso c'è una Confcommercio che funziona. Dobbiamo guardare a quel modello altro che Corbetta..."

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Luca Del Gobbo è un Sindaco in servizio permanente effettivo. Chi non lo conosce a fondo o non lo frequenta ormai assiduamente da anni come il sottoscritto per motivi professionali, non comprende la passione e l’impegno che ci mette per la ‘sua’ Magenta. Che certamente non è più quella di vent’anni or sono quando indossò per la prima volta la fascia tricolore da Primo cittadino.

I problemi sono aumentati, il mondo (e non è una frase fatta) è letteralmente cambiato. Così come il contesto socio economico e culturale è mutato profondamente. Potremmo andare avanti a lungo con quest’analisi che è anche di carattere sociologico.

Già perché la popolazione di Magenta è aumentata (siamo sopra quota 24 mila abitanti dopo essere rimasti al palo per parecchio…) ma questo a causa di una forte migrazione. Oggi Magenta è una città multirazziale e il suo elemento identitario sta andando perdendosi. Il che evidentemente con tutti i vantaggi e gli svantaggi del caso, che si riversano anche sul fronte del commercio.

Perché cambiano gli usi, le abitudini oltre ad uno scenario nel quale nella vicina Corbetta sono spuntati centri commerciali come funghi….

Questa non vuole essere una difesa d’ufficio di Luca Del Gobbo. Ma questo è il punto da cui partire. A cui ci si aggiunge un decennio di vuoto assoluto. Se almeno con Marco Invernizzi c’era l’idea della cultura al centro con Chiara Calati l’unica idea è stata quella di andare sui social. Una sorta di bulimia da social a coprire il “nulla cosmico” a livello politico amministrativo.

Ma veniamo ad oggi. Del Gobbo ha ammesso le criticità del momento. Si è preso sulle spalle anche alcune deleghe che di norma sarebbero in capo all’assessore al commercio che ultimamente (senza offesa anche qui siamo nel campo dell’oggettività) non brilla certo per intraprendenza e visibilità.

Tutta la parte dei grandi eventi e delle fiere non a caso è competenza del Primo cittadino. Che in questi giorni è a Lugano per esportare il nome di Magenta, anche oltre i confini nazionali.

“Il mio compito è quello di cogliere tutte le occasioni possibili per far conoscere Magenta e farla crescere. Non a caso porteremo a PRIMEXPO TURISMO la proposta della Battaglia di Magenta del prossimo 2 Giugno per la quale mi permetto di ricordare che abbiamo già raccolto 15 mila euro di sponsorizzazioni”.

Insomma il Sindaco, poco ci manca, va in giro anche con la valigetta (scusate la metafora) per cercare imprenditori che abbiano voglia di scommettere sulla Città.

E’ qui che allora arriva lo sfogo di Del Gobbo. “Il Comune di Magenta non è l’Ufficio Marketing del mondo del commercio. Tutti dobbiamo remare dalla stessa parte. Faccio un esempio pratico. Quello appena trascorso è stato l’anno mondiale del Color Magenta: quanti commercianti in città hanno fatto vetrine a tema? A me risulta davvero molto pochi…”.

In altre parole Del Gobbo rovescia la prospettiva: “Non chiederti cosa può fare il Comune per il commercio, ma chiediti piuttosto cosa puoi fare tu per la tua Città….”.

Già, perchè nel piano di rilancio cittadino dell’Amministrazione ‘Del Gobbo ter’ il commercio, va di pari passo con l’urbanistica e i lavori pubblici.

Perchè una città più bella ed accogliente certamente è il presupposto per costruire una Magenta anche più attrattiva. Ma l’altro pezzo di strada lo deve compiere chi il commercio lo fa o lo rappresenta.

E allora Del Gobbo senza troppi giri di parole affonda il colpo: “E’ colpa nostra se il giorno della Battaglia alcuni commercianti abbassano la saracinesca? E’ colpa dell’Amministrazione se alcune attività alla sera decidono di chiudere quando adesso c’è ancora luce? Il mio modello è Abbiategrasso – prosegue Del Gobbo – dove c’è una Confcommercio molto efficiente e che fa da vero volano per il tessuto commerciale locale”.

Il Sindaco non si ferma: “I negozianti cittadini sono perfettamente informati su cosa fa il Comune, su quelle che sono le ricorrenze cittadini principali. Non foss’altro perché abbiamo inviato almeno 300 lettere con il calendario degli eventi più importanti. Poi se uno decide di fare altro non possiamo certo obbligarlo noi…”.

Ma il Primo cittadino non si ferma qua e punta l’indice sulla prossima estate con il format dei mercatini del giovedì sera, organizzato dalla Confcommercio di via Volta.

“Bisogna alzare il livello e la qualità. Per quel che mi riguarda sono un format non più proponibile sotto questa veste. Come Comune o si cambia la proposta e si pensa a qualcosa di differente, oppure, non ha senso proseguire su questa strada. L’anno scorso, bisogna dirlo, l’appeal è stato piuttosto scarso. Quando una cosa non va più bene, bisogna avere il coraggio di cambiare strada”.

Dunque, messaggi chiari. Per sferzare un mondo del commercio, che è in ambasce, ma che è anche poco intraprendente, che va avanti per inerzia seguendo modelli ormai superati.

“Serve più dinamismo e soprattutto serve muoversi tutti nella stessa direzione. Poi sono convinto che i risultati arriveranno senza dubbio”.

Così in chiosa il Sindaco porta l’esempio del fortunato format del “Natale Insieme”. “E’ un’iniziativa che è partita con la mia prima Amministrazione e che non si è mai interrotta. Perché funziona? Semplice perché tutti collaborano portano idee costruttive e si mettono in gioco. Diversamente non ci troveremmo ancora qui a riproporlo ogni anno con un ottimo riscontro di pubblico”. Più chiaro di così….

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