Bareggio: inaugurata la Casa di Lea, confiscata al crimine

Nell'immobile il il progetto ‘Lo Snodo’, che prevede un centro polispecialistico per la cura delle relazioni e il benessere psicologico di adulti, ragazzi e famiglie

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Dove c’era illegalità ora ci sono servizi per persone fragili. Dopo “La casa di Manu”, sabato a Bareggio è stata inaugurata “La casa di Lea”, immobile confiscato alla criminalità in via Corbettina dedicato a Lea Garofalo.
L’alloggio sarà gestito da Equa Cooperativa, che si è aggiudicata il bando comunale, e fornirà servizi per il benessere psicologico e relazionale di persone e famiglie con fragilità.

“Fin dal mio primo mandato abbiamo fatto una scelta politica ben precisa e non scontata: acquisire al patrimonio comunale tutti i beni confiscati per restituirli alla cittadinanza sottoforma di nuovi servizi – ha affermato il sindaco Linda Colombo -. Come già avvenuto per l’appartamento di via 4 Novembre, dedicato a Emanuela Loi, abbiamo deciso di intitolare anche questo alloggio a una vittima di mafia. Un ringraziamento a tutti i cittadini presenti, alle nostre Forze dell’Ordine, agli uffici comunali, al personale della cooperativa, al consigliere regionale Silvia Scurati e all’assessore regionale Romano La Russa per la partecipazione”.

“La casa di Lea – ha aggiunto l’assessore al Sociale Raffaella Gambadoro – ospita il progetto ‘Lo Snodo’, che prevede un centro polispecialistico per la cura delle relazioni e il benessere psicologico di adulti, ragazzi e famiglie. Inoltre, ci sarà uno Spazio Neutro per garantire il diritto di visita e di relazione per genitori e figli, a supporto dei loro bisogni”.

“Complimenti al Comune di Bareggio per questo progetto e, più in generale, per la sua politica di riconversione dei beni confiscati – ha dichiarato il consigliere regionale Scurati -. Come Regione Lombardia siamo sempre a fianco delle Amministrazioni locali e delle associazioni che intraprendono questo percorso virtuoso”.

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