― pubblicità ―

Dall'archivio:

Anna Frank non giocava a calcio, di Emanuele Torreggiani

+ Segui Ticino Notizie

Ricevi le notizie prima di tutti e rimani aggiornato su quello che offre il territorio in cui vivi.

Attenzione: questo articolo fa parte dell'archivio di Ticino Notizie.

Potrebbe contenere informazioni obsolete o visioni da contestualizzare rispetto alla data di pubblicazione.

Era solo un bambina innocente divorata dal cane lupo del secolo scorso. A me del calcio non importa nulla sin da quando ero un bambino. Ma il calcio non centra. Centra la miseria umana. Miseri sono i tifosi che hanno utilizzato la sua foto di bimba innocente per irridere avversari. Ma un innocente non può irridere. Tutt’al più nobilita. I miseri non lo sanno. E miseri sono pure quelli che l’hanno rivestita con le casacche delle altre squadre. A miseria si aggiunge miseria. Anna Frank non giocava a calcio.


Quando finirà questa miseria non lo so. Credo che non finirà. So che è miseria, la si vede. Leggo che si continua con la miseria della razza ebraica. Gli ebrei non sono una razza, l’ebraismo è una religione. Ci sono ebrei africani: gli etiopi falascia; quelli orientali: i mizrahì, dalla Persia all’India, al Pakistan… bisognerà smetterla un giorno con la razza ebraica. Gli ebrei italiani sono bianchi come me. Ne conosco di ricchi e di poveri, professionisti e operai. Occupati e disoccupati. La storia che governano tutte le banche è una mistificazione ideologica che si alligna tanto nella destra che nella sinistra. Ci sono banchieri ebrei, ma anche sarti ebrei. Ne conosco di sarti ebrei che sfangano la giornata come il sarto albanese musulmano di Magenta che mette in ordine i miei straccetti seguendo i miei ghiribizzi.

Quando questo paese diventerà maturo, sarebbe l’ora, andrà a prendere i responsabili, e la responsabilità è sempre soggettiva, per sbatterli fuori dallo stadio di calcio, come deliberò negli anni Ottanta la baronessa Margherita Thatcher (che Dio conservi) per gli albionici hooligans, a vita. La miseria di andare a chiedere a Sinisa Mihajlovic se avesse letto il Diario, deve finire. L’allenatore serbo non ha letto il Diario perché nelle scuole da lui frequentate gli hanno dato di leggere altri autori, uno per tutti Ivo Andric (Nobel 1961) che pochissimi giornalisti e tifosi e anime belle hanno letto. Pure, se uno leggesse Il ponte sulla Drina, comprenderebbe cosa sono i Balcani, non dal punto di vista orografico, Balcani vuol dire montagne, ma da quello spirituale, quindi sociale. Miseria anche questa robaccia qui. E anche quando hai letto il Diario non si è capito l’antisemitismo. Si è compreso come ha vissuto segregata una bimba innocente.

Se qualcuno fosse interessato a capire l’antisemitismo si legga Memorie di un antisemita di Gregor von Rezzori, capolavoro di un sovrano scrittore vissuto a lungo in Italia e di lontanissime discendenze siciliane, però misconosciuto dai dicitori dell’informazione, delle esacerbazioni odierne, misere, volgari. Ecco cos’è la foto di una bimba innocente ripresa con le magliette del più banale tritume calcistico. Volgarità. Volgarità di massa. Nessuno è innocente. Anche e soprattutto quelli che lo dichiarano omologandosi nella volgarità.

Emanuele Torreggiani

Questo articolo fa parte dell'archivio di Ticino Notizie e potrebbe risultare obsoleto.

■ Prima Pagina di Oggi