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Il Cavalletto, romanzo breve di Ivan D’Agostini

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Ho cercato in lungo e in largo una spiegazione dellโ€™etimo che dร  il titolo a questo capitoletto e debbo dire che francamente, nonostante la potenza della rete, di google, di wikipedia e di qualche altra diavoleria, esterna al sapere della Treccani&C., nessuna mi รจ parsa veramente convincente. Sarร  la prepotenza della globalitร , ma questa parola proprio non la digerisco. In ogni caso di necessitร  virtรน, recita unโ€™antica massima, e allora chiamiamolo cosรฌ.

Dunque i fatti che allora, lโ€™undici dicembre (ma non sarร  che questo numero sia a volte funesto??) del duemiladiciassette sullโ€™Italia settentrionale e oltre, correnti fredde hanno determinato un fenomeno particolare: la pioggia gelata, ovvero una pioggia che gela allโ€™istante nel momento in cui tocca la superficie delle cose appena giunge a terra (i meteorologici e nello specifico il mio buon amico Marcello -che ho giร  menzionato- saprebbero, con argomenti di certo piรน esaustivi e illuminanti dei miei, meglio spiegarvi le cose), fatto sta, che in quella giornata anche al Caselle, che รจ posizionato nellโ€™Italia centrale, si รจ manifestato quel fenomeno.

Lรฌ le cose perรฒ hanno preso una piega diversa, non cโ€™erano solo i parabrezza delle autovetture da vestire di ghiaccio ultra trasparente (me lo ricordo eccome un anno sempre lรฌ al Caselle quando abbiamo messo tutte le auto nel cortile dellโ€™Albino[1], perchรฉ cosรฌ erano in piano e vicino a casa, e abbiamo festeggiato il capo dโ€™anno, credo fosse quello del millenovecentonovantasette e, andando a prendere qualcosa nella vecchia Mondeo, mi accorsi che quella che avevo scambiato per rugiada, altro non era che pioggia gelata โ€“Gelicidio per lโ€™appunto, avremmo detto ora!-), perchรฉ la pioggia, quando ghiaccia allโ€™istante, mantiene alcune specifiche proprietร  dellโ€™acqua, in particolare la trasparenza, lรฌ, al Caselle ,che sta nel bosco, ci sono alberi, tanti alberi, un bosco di alberi, che sono stati feriti da questo fenomeno.

Per la veritร , piรน che feriti, alcuni sono stati proprio ammazzati. Eโ€™ successo che lโ€™aria, che in collina ha dei flussi particolari, dettati dalle particolaritร  orografiche del terreno e dei declivi, ha fatto sรฌ che il gelo si condensasse in determinate parti del tronco e dei rami e solo in alcuni punti, questo ha provocato un appesantimento di un lato della pianta che, sbilanciata dal peso della crosta di ghiaccio che si รจ depositata solo su una parte, ha ceduto verso quel lato. Risultato: unโ€™ecatombe di rami e tronchi spezzati. Pare che nel bosco sia passata la mano di un gigante che, per far posto al suo corpo, abbia spezzato decine e centinaia di rami e di tronchi, lasciandone alcuni, per lo piรน ancorati al fusto principale solo con un velo di corteccia, a fare da corda, rendendo, in questo modo, ancor piรน straziante la vista e lโ€™accaduto.

Sono andato al Caselle il diciassette di dicembre e ho scoperto il fattaccio.

La cosa piรน grave รจ il cedimento, drastico, della robinia alta che stava accanto il portico sospeso (sรฌ sรฌ non temete spiegherรฒ anche quello, non vi preoccupate), quella posta a confine tra noi e la casa di Sergio e Laura; la pianta ha ceduto di netto alla base ed รจ precipitata (eh sรฌ, รจ proprio cosรฌ) nettamente nello spazio aperto dei nostri vicini, per fortuna sfiorando la gronda del tetto e appoggiandosi a lato, senza toccarla, di una impalcatura che Sergio ha montato a protezione (alquanto bruttarella) delle bombole del gas, che usa per cucinare. Nella caduta ha sollevato, trascinandosi dietro una parte delle sue radici e anche uno strato di terra, mettendo cosรฌ a nudo, i bulbi dei poveri giacinti recuperati da anni di acquisti natalizi (quei bulbi che si comprano poco prima delle festivitร  di dicembre e che si lasciano qualche giorno al buio, per fare in modo che spuntino e fioriscano in prossimitร  del Venticinque dicembre) e che noi, io e la Lรฌ, spesso, raccattiamo anche da qualche amico che sta per buttarli e che, invece, lรฌ al Caselle, solitamente rinascono e ogni anno, stavolta ben dopo il Natale, iniziano la loro ripresa, regalandoci, verso marzo – aprile, magnifiche fioriture e saporite /accentuate fragranze.

[1] Dovreste ricordarvi che ho giร  precisato che il Borgo si trova adagiato su di una frana pliocenica.

Ivan D’Agostini

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