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Vittuone, interviene il Comune: ‘Ecco perché la piscina Mike Bongiorno NON RIAPRE’

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Potrebbe contenere informazioni obsolete o visioni da contestualizzare rispetto alla data di pubblicazione.

RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO DALL’AMMINISTRAZIONE COMUNALE DI VITTUONE

VITTUONE In questi giorni si sono rincorse le voci ed abbiamo avuto la conferma che la società concessionaria della gestione dell’impianto sportivo comunale Mike Bongiorno non riaprirà nonostante le norne di sicurezza e prevenzione contro il Covid-19 lo consentano.

La scelta di non riaprire il Centro è stata determinata esclusivamente dall’attuale concessionaria ed è stata motivata all’Amministrazione in tal modo. La concessionaria Sport Active che ha in gestione l’impianto lamenta che a causa dell’emergenza Covid -19 ed a causa delle chiusure forzate dell’attività imposte dalle leggi nazionali ha subìto un pesante tracollo finanziario – in mancanza delle entrate dell’impianto – che ne impedirebbe l’operatività.

Ad impianto chiuso alcune spese quali ad esempio le manutenzioni ordinarie degli impianti ed i costi fissi delle utenze devono essere pagate dalla stessa concessionaria senza che vi sia un corrispondente introito economico.

Alla luce di ciò ha dunque richiesto all’Amministrazione comunale di rivedere i termini del contratto – concessione attualmente in vigore per la gestione del Centro Sportivo – per riequilibrare questa situazione finanziaria derivata dalle conseguenze dell’emergenza pandemica.

Le norme emergenziali effettivamente consentono alle Amministrazioni di aprire una trattativa per verificare la possibilità di rivedere i termini delle concessioni e quindi di lavorare per una revisione delle clausole del contratto.

Durante questa trattativa, appena entrata nel vivo delle questioni, la Sport Active ha avanzato le seguenti richieste:

corresponsione da parte del Comune di un contributo economico diretto extra concessione pari ad Euro 100.000,00=;

voltura delle utenze di acqua e luce a carico del Comune con conseguente onere di pagarne i corrispettivi a carico dell’Ente (mentre oggi da concessione le utenze sono a carico del gestore), quantificati in circa Euro 100.000,00= all’anno;

effettuazione di lavori ed interventi di manutenzione dell’impianto per centinaia di migliaia di Euro a carico del Comune.

Queste sono le pesantissime condizioni richieste al Comune e poste dalla concessionaria Sport Active per addivenire ad una revisione della convenzione e quindi per potere riaprire l’impianto.

Da parte del Comune si è da subito fatto presente che gli interventi di manutenzione già in corso di esecuzione a carico dell’Ente sono ad ora del valore di 70.000 euro comprensivi di impermeabilizzazione della copertura della struttura e sostituzione del pavimento della palestra.

Mentre per quanto riguarda le pesanti richieste economiche pari ad Euro 100.000,00= di contributo diretto di Euro 100.000,00= di utenze a carico, cioè per un esborso complessivo di Euro 200.000,00= a carico del Comune NON previsto in convenzione, la stesse appaiono di difficile sostenibilità da parte dello stesso Comune (si consideri che per le microimprese colpite dalla pandemia il Comune ha approvato un bando che ha messo a disposizione complessivamente Euro 50.000,00).

La forza finanziaria del Comune di Vittuone che ha un bilancio solido ma limitato in ragione della grandezza, come per tutti i Comuni di dimensioni analoghe, difficilmente arriverà a poter anche astrattamente sostenere questi esborsi di spese correnti del tutto inesistenti a bilancio e nella convenzione attuale.

La trattativa è aperta ma queste richieste, al cui accoglimento è subordinata l’apertura della piscina, nonostante le norme oggi lo consentano, appaiono pesantissime.

Sembra più una forzatura che non una vera esigenza, posto che negli altri Comuni è proprio in corso un atteggiamento diametralmente opposto da parte dei concessionari che stanno riaprendo gli impianti proprio per rientrare al più presto dalle perdite economiche.

Il Comune in sintesi sta effettuando tutti gli interventi di manutenzione richiesti e programmati ed ha correttamente aperto una trattativa ed un tavolo di lavoro con la concessionaria per l’analisi delle richieste economiche di cui sopra.

Ma la concessionaria può certamente -e deve- aprire l’impianto come da contratto e continuare a lavorare con l’Amministrazione nell’ambito di questo tavolo di trattativa per riequilibrare ove si trovi l’accordo.
Viceversa la scelta di tenere chiuso l’impianto è incomprensibile e di esclusiva responsabilità della Sport Active che non può certamente prendere a pretesto il fatto che il Comune non corrisponda dall’oggi al domani queste cifre – non previste in concessione – senza un’approfondita analisi di tutta la situazione del post pandemia per le concessioni.

Auspichiamo quindi che la concessionaria ritorni su questa assurda scelta di penalizzare i cittadini Vittuonesi e riapra l’impianto che a tutt’oggi è chiuso per sua scelta e responsabilità non condivisa ed anzi contestata per quanto sopra detto da parte del Comune.

 

Questo articolo fa parte dell'archivio di Ticino Notizie e potrebbe risultare obsoleto.

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