Soltanto posti in piedi, con oltre 350 persone presenti un lunedรฌ sera, alle 18.30, per un’Annunciata gremita. E’ stato un (prevedivile) successo l’incontro-presentazione del libro di Gino Cecchettin dedicato a sua figlia Giulia, barbaramente uccisa dal fidanzato l’11 novembre 2023.
Iniziattiva Donna, nell’ambito dei suoi periodici incontri letterari, ha perciรฒ voluto dedicare spazio a un fatto di cronaca che ha suscitato enorme scalpore e scosso le coscienze. Quello che segue รจ un sunto delle parole con cui Gino Cecchettin ha risposto all’intervistatore Ivan Donati.
“Sto bene quando Giulia mi dร la forza di andare avanti , ho 3 figli e ne ho persa una, ma tengo a Elena e Davide e alle loro vite. Anche il loro รจ dolore. La vita รจ saper accettare il dolore, ma anche costruire momenti di bellezza”.
Mettere il tuo dolore in pubblico ,che scelta รจ stata ?
“Ci sono stati momenti in cui ho capito che Giulia non era solo mia. Ora ho intrapreso un percorso , Giulia era diventata figlia di tutti . Quel dolore รจ stato atroce , Giulia si รจ sempre spesa per gli altri . Quindi ho deciso di portare Giulia a tutti . Cosรฌ ho fatto fin dal giorno del suo funerale”.
Perchรฉ ci sono persone che criticano questa scelta ?
“Forse idipende dal modo in cui siamo cresciuti. Il lutto non presuppone di nascondere il dolore, la vita prosegue e serve cercare attimi di felicitร . Perchรฉ non impegnarsi e parlare di cosa รจ accaduto ? Poi รจ naturale che qualsiasi cosa tu faccia ci sia spazio per le critiche. Sono diverse le forme di patriarcato , si estrinseca in diversi modi. Siamo stati tutti un po’ misogini, siamo nati in determinati contesti . Pensiamo alla cultura cinematografica , pensiamo ai film di James Bond. Ho visto datori di lavoro apostrofare donne in maniera inappropriata.
La scuola รจ molto importante , viene subito dopo la scuola. Il tema รจ anche quello del linguaggio dei libri. Inseguiamo troppo spesso falsi miti”.
Sei stato cercato dalle istituzioni e dalla politica ?
“Ho avviato un percorso parallelo ,indipendentemente dalla politica. La mia azione รจ essa stessa politica, magari in modo semplice o comunque diverso. Prima o poi ci confronteremo con la politica ,magari coi professionisti impegnati nella Fondazione per Giulia. La prima cosa sarร interagire con le scuole , creando dei team di informazione per dare ai giovani dei decaloghi. Daremo anche delle borse di studio destinate a studentesse, anche per colmare il gap salariale”.
Il tema della violenza sulle donne : รจ giunto il momento di superare gli slogan e andare oltre ?
“Non si puรฒ generalizzare la categoria . Le panchine rosse servono finchรฉ le violenze accadono, finchรฉ manca la libertร in una situazione difficile o opprimente. Devo ‘molto a mia moglie Monica , che ha puntato molto sulla condivisione delle esperienze . Si parlava di temi importanti , senza farsi condizionare da usi e costumi negativi. Quando a tavola 4 persone hanno 4 cellulari e non parlano , manca la comunicazione.
Oggi essere genitore รจ molto piรน difficile , in terza media Giulia era la sola ad essere senza cellulare. ร stato difficile ,perรฒ usava il tempo risparmiato per leggere”.
Perchรฉ si ha paura a dialogare ?
“Perchรฉ nel dialogo si possono dire cose che non ci piacciono. Giulia voleva fare l’illustratrice, voleva dircelo ma lo temeva. Un giorno venne e me lo disse. Sul suo volto c’era paura di farsi dire no, mia moglie era morta l’anno prima, ma le dissi che la scuola sarebbe dovuta essere un punto di partenza.
Spesso noi abbiamo paura di non avere una controparte che ci sostiene”.
La scrittura ti ha aiutato, e come ,e quanto puรฒ aiutare un ragazzo o un genitore ?
“Dopo che mia moglie era morta mi accorsi che raccontare i suoi ultimi istanti mi aiutava. Dopo la morte di Giulia un amico mi spinse a scriverne. Dei nostri viaggi ,dei momenti. Riviverli รจ l’unico modo che ho per farla rivivere, per rivivere con lei. Scrivere รจ stato un esercizio utile per riconettermi al mio vissuto. Preferisco aver vissuto 22 anni con lei che non averli vissuti affatto”.
Quando senti Giulia piรน vicina e piรน lontana?
“La sento lontana da quell’11 novembre , non potrรฒ piรน abbracciarla e sentire i suoi capelli non asciugati. La sento vicina quando mi dava dei consigli , lei รจ stata quella che mi ha consigliato di andare a ballare quando morรฌ mia moglie. Ricordo ancora i sorrisi di mia moglie durante una lezione di tango. Fu Giulia che dopo una telefonata mi spinse ad andare a ballare , come ricerca della mia personale felicitร , e lei fu la prima spettatrice del primo saggio. Sono felice quando ricordo i modi buffi che aveva per relazionarsi agli oggetti. Lei dava un’anima a a qualsiasi cosa , una volta aiutรฒ una ragazza di prima superiore, lei era in quarta , che era malata di anoressia e che superรฒ l’anno scolastico. La incontrai a 18 anni ,era guarita , e disse che doveva la sua felicitร a Giulia”.