Magenta: quando andavamo dallo Stoppa. Fine di un’epoca. E adesso?

La chiusura dello storico Centro Moda ha delle ricadute che vanno ben oltre il triste e drammatico licenziamento di 15 persone per la cessata attività.

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Alzi la mano, chi nato a cavallo tra gli anni Settanta e i primi anni Ottanta, non ha frequentato almeno da bambino coi suoi genitori lo Stoppa.

Già, perché il Centro Moda per tutti i Magentini è stato prima di tutto lo Stoppa (Enrico Stoppa all’anagrafe ndr).

Prima collocato all’angolo tra la Via Espinasse e la via Cadorna che portava alla ‘Ceseta da Legn’ – la chiesetta di legno simbolo della Sacra Famiglia, emblema non solo di una Parrocchia in crescita, ma di un quartiere e di una generazione intera che tra gli anni ’50 e ’60 aveva popolato la zona Nord, Giò bas da la stasion – e poi con gli anni Novanta la grande intuizione del Centro Moda Idea Più.

Già il vecchio Stoppa – le cui mitiche affissioni 100 x 70 arrivavano fin dentro alla grande Milano e quando le vedevi sentivi l’orgoglio di essere magentino … – per noi ragazzini sembrava enorme.

Era la Magenta degli anni ’80 primi anni ’90 dove nel primo decennio c’era spazio ancora per i grandi magazzini l’UPIM, la Standa. Un’epoca fa. Oggi sembra il Paleolitico….. Ma era anche e soprattutto la Magenta del ‘Ben-essere’ e dell’ottimismo.

Ieri, in conferenza stampa il Segretario di Confcommercio Alto Magentino, nonché Direttore Simone Ganzebi, con grande pragmatismo e un po’ di sano e lucido cinismo, l’ha definita la Magenta ormai passata dei ‘cinepanettoni’….

Ma ci sta lui viene da fuori e giustamente non deve lasciare spazio ai sentimentalismi nella sua attività di analisi e rilancio di un commercio che vive momenti difficili.

Tutto verissimo dunque. Però lasciatecela ricordare così la nostra Magenta perché ci mette di buon umore.

Come quel grande magazzino a due piani dove d’estate stavi già al fresco con l’aria condizionata che era lo Stoppa. Un uomo particolare, come tutte le persone speciali. Che girava ancora negli ultimi anni dentro la sua “creatura” in bicicletta così da spostarsi con maggior comodità.

Una figura lungimirante. Perchè a lui si deve la nascita del Centro commerciale Idea Più il primo del territorio e successivamente del suo gemello di Mesero.

E sempre a lui si deve il rilancio del medesimo quando obiettivamente un po’ di anni addietro navigava a vista con parecchie attività che sbaraccavano e andavano altrove.

Lui lo ha saputo tener in piedi e rilanciare con forza. La nuova area food di Unes U2 così come il bar Big Bang della famiglia Zorzato hanno fatto sì che la galleria commerciale potesse tornare a vivere le sue giornate migliori.

E adesso? La domanda è lecita e va oltre la dolorosa perdita di 15 posti di lavoro, ossia, 15 famiglie che vivono una situazione di grande incertezza. Non sappiamo le ragioni che potrebbero essere semplicemente di natura anagrafica (alcune grandi attività nascono e muoiono con il loro ‘capo’) o se ci sarà già qualcosa che andrà ad occupare quell’enorme spazio dentro all’Idea Più.

Di sicuro, non sarà più come prima. Ma soprattutto è un altro mattoncino della vecchia Magenta che viene a mancare. Nostalgici, ancorati ad un passato felicemente sicuro e prosperoso per il commercio locale? Non sappiamo.

Certamente al ‘Sciur Stoppa’ ha fatto la storia del commercio cittadino insieme ad altri suoi esimi colleghi.

L’Amministrazione comunale per bocca dell’Assessore al commercio Stefania Bonfiglio ha fatto sapere che certamente sarà riservato un riconoscimento particolare per questo imprenditore (già premiato dal Sindaco e dal governatore Fontana).

Per il resto il Comune senz’altro chiederà un incontro di cortesia per capire le prospettive future e sincerarsi che la Galleria commerciale possa avere ancora un avvenire, possibilmente certo.

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