lunedì 2 Ottobre 2023

Casorezzo: vandali al parco si ‘costituiscono’ e chiedono scusa. Bloccate le foto di ragazzine che rischiavano di finire su Tik Tok

Accompagnare i ragazzi e far capire loro che il bene comune è di tutti e non va danneggiato.

CASOREZZO – Pochi giorni fa su Telegram il Sindaco Pierluca Oldani aveva pubblicato un post nel quale esprimeva il suo rammarico per gli atti di vandalismo commessi da alcuni ragazzini al parco di via Resegone. Niente di gravissimo. Una recinzione divelta e un gioco che avevano cominciato a rovinare. Il primo cittadino aveva altresì invitato i ragazzini e le loro famiglie a farsi avanti, altrimenti avrebbe proceduto a sporgere denuncia.Si sono fatti avanti in 4 – ha spiegato Oldani – gli altri 3 li convocherò e avvieremo, insieme a loro, una sorta di percorso”. Il comune di Casorezzo ha avviato, da tempo, un cammino da fare con le famiglie e i loro ragazzi per trasmettere il senso civico.

“Parliamo della comunità educante – aggiunge – Che ha già dato buoni risultati. Rispetto a qualche anno fa ci sono stati dei miglioramenti. I genitori che prendevano la parte dei figli che commettevano qualcosa di sbagliato erano parecchi. Oggi c’è maggiore consapevolezza e sono molto più collaborativi”. Il primo cittadino spiega che quanto accade viene costantemente monitorato, anche e soprattutto per quanto concerne i social.

Foto di ragazzine in abiti succinti bloccate

Nei giorni scorsi si è verificato un episodio, con protagoniste delle ragazzine in età da scuola media, che se non fosse stato intercettato subito avrebbe rischiato di causare danni irreparabili. Le minori si erano fatte dei selfie in abiti succinti negli spogliatoi della scuola. Immagini che hanno rischiato di finire su Tik Tok, ma che per fortuna sarebbero state bloccate in tempo. “Purtroppo non c’è la percezione di quanto possano essere pericolosi questi comportamenti – ha commentato il Sindaco – Tempo fa abbiamo avviato un percorso, insieme ad un esperto, per spiegare ai ragazzi delle scuole medie i rischi connessi all’utilizzo troppo disinvolto dei social. In realtà si tratta di strumenti che devono essere conosciuti, altrimenti si rischia di subirne conseguenze irreparabili”.

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