Nonostante le particolari “croci” che ognuno ha sul groppone, è opportuno in questo periodo, pensare e magari pregare, non solo per chi ha fame e freddo, ma anche per chi non potrà celebrare il Natale nella pace perché costretto a combattere o a tacere.
Il Natale è da sempre il periodo della bontà, della pace, dove tutti di solito si sentono più buoni, è tempo di speranza perché il Salvatore nasce, come ogni anno, e porta la speranza che possa nascere anche nel nostro cuore.
Allora auguro a tutti un Santo Natale di vera felicità e di vera pace. Il mio pensiero va ai tanti, troppi, bambini, “milioni che anche quest’anno sono stati uccisi prima che potessero nascere, ormai nell’indifferenza di quasi tutto il mondo occidentale, abituato dalla legalizzazione dell’aborto a non vedere questo crimine contro la giustizia e contro la vita che si perpetua da decenni e che oggi, per esempio nella Costituzione francese, viene addirittura riconosciuto come il “diritto” di dare la morte all’innocente”. (Marco Invernizzi, Il Natale dei più poveri, 22.12.25, alleanzacattolica.org)
Ma in questo Natale non possiamo dimenticare gli oltre ventimila bambini ucraini che sono stati rapiti dall’esercito russo, che ha invaso l’Ucraina, portati in Russia per essere educati come cittadini e soldati russi.
Si sono mossi il Papa e il presidente della Conferenza episcopale italiana perché venissero restituiti, ma fino a ora soltanto una piccola parte, meno di duemila, hanno potuto fare ritorno a casa. Vi sono poi interi popoli che soffrono per la mancanza della libertà.
Sono quelli che stanno sotto regimi totalitari, come in Cina e Corea del Nord, altri dove è impossibile esprimere il dissenso, come in Russia e in Iran.
Vi sono poi quelli che combattono e sacrificano la vita per la libertà e per la propria patria. “Pensate al milione di ucraini che combattono al fronte contro l’esercito russo che ha invaso il loro Paese. Praticamente li abbiamo dimenticati, anzi non abbiamo mai mostrato loro una minima forma di solidarietà. In Occidente non si sono viste manifestazioni di sostegno, appelli per aiutarli o almeno ricordarli. Questa vergognosa mancanza di solidarietà è alimentata da una stampa che preferisce gli invasori perché sembrano più forti e vincenti e non perde occasione per denunciare quanto ci costi la difesa di un popolo aggredito”.
Questa mancanza di sensibilità è il frutto dell’«ideologia del declino», di “quell’odio di sé”, di cui parlava il cardinale Ratzinger molti anni fa a proposito dell’Europa, una sorta di sindrome suicidaria che paralizza e spinge molti ad auspicare la morte del malato, invece della sua cura per la guarigione. La nostra Europa, in pieno “inverno demografico”, vecchia, senza figli e senza valori, viene sfidata dal “dispotismo orientale” dei Paesi alleati contro l’Occidente, non trova ancora il coraggio e la forza di rivolgersi a quelle radici classiche e cristiane che sole potrebbero restituirle un’identità forte per cui vale la pena di vivere e anche di morire.
Infine, non c’è solo l’Ucraina o Gaza, ma c’è da ricordare l’Africa, il nord e negli Stati centrali della Nigeria, in Burkina Faso e nel nord del Mozambico, il Natale diventa un giorno in cui si rischia più che mai un attentato jihadista.
I fedeli perseverano nella fede, nonostante tutto. (Anna Bono, Continente Nero. Natale in Africa, ecco i paesi dove lo si festeggia nel terrore, 22.12.25, lanuovabq.it) Cristiani minacciati da gruppi jihadisti affiliati ad al Qaeda e all’Isis.
Altri minacciati da bande di musulmani, tutti seminano terrore. I cristiani che vivono nei territori infestati dai jihadisti non rinunciano a celebrare il Natale, ma sono costretti a evitare le cerimonie serali e soprattutto la messa di mezzanotte.
In molti paesi a Natale la messa di mezzanotte viene anticipata e si svolge prima che diventi buio per motivi di sicurezza, per evitare che i fedeli si debbano spostare di notte.
In Nigeria, ancora oltre 300 studenti e 12 insegnanti di una scuola cattolica sono prigionieri di Boko Haram, pertanto non possono celebrare il Natale.


















