Regione Lombardia, presentato ieri il Piano socio-sanitario

Il PSSR 2023-2027 si muove in uno scenario caratterizzato dal progressivo invecchiamento della popolazione (dal 2020 al 2040, gli ultra 85enni passeranno dal 3,6 per cento all'8 per cento)

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Prevenzione primaria per ridurre il rischio di insorgenza delle malattie e aumentare il benessere, la prevenzione secondaria, cioe’ la diagnosi precoce per arrestare la progressione della malattia; la cura, riabilitazione e assistenza e lo sviluppo dei servizi sociosanitari dedicati agli anziani, alle persone con disabilita’ e a quelle con disturbi mentali. Sono queste alcune delle azioni da mettere in campo e i temi principali del Piano socio sanitario regionale integrato lombardo 2023-2027 (Pssr), lo strumento che definisce le linee programmatiche regionale in tema di salute e di sanita’, che e’ stato presentato ieri in occasione di una seduta congiunta delle Commissioni “Sanita’” e “Sostenibilita’ sociale” presiedute rispettivamente da Patrizia Baffi (Fd’I) ed Emanuele Monti (Lega) e dall’assessore al Welfare di Regione Lombardia, Guido Bertolaso. Un altro dossier del Pssr riguarda una migliore accessibilita’ ai servizi, la riduzione delle liste d’attesa e il miglioramento del processo di presa in carico. L’obiettivo e’ coniugare il mantenimento di elevati standard di qualita’ delle prestazioni con la sostenibilita’ del sistema.

Cio’ significa rimodulare la rete dell’offerta per gli anziani estendendo i servizi diurni e potenziando Rsa aperta; una maggiore flessibilita’ attraverso una presa in carico precoce e integrata per quanto riguarda le cure palliative; il rafforzamento e l’integrazione della rete dei consultori per affrontare la crisi della natalita’ e sostenere la famiglia, la maternita’ e la genitorialita’; una sempre piu’ forte integrazione tra ospedale e territorio per rispondere all’emergenza del disagio mentale. Lo strumento per raggiungere questi obiettivi una evoluzione del sistema organizzativo regionale con l’istituzione di aziende ospedaliere dotate di tutte le discipline di alta specializzazione, il rafforzamento del ruolo delle Ats, il consolidamento dei Distretti sanitari, il completamento dell’offerta delle Case di Comunita’” e la piena strutturazione delle Centrali operative territoriali (Cot). Un ruolo strategico e’ attribuito alla digitalizzazione, alle nuove tecnologie applicate alla medicina, alla ricerca e alle partnership internazionali.

Il Pssr, uno dei pilastri programmatori della strategia regionale, definisce gli obiettivi e le strategie del sistema sociosanitario lombardo per i prossimi anni. Il PSSR 2023-2027 si muove in uno scenario caratterizzato dal progressivo invecchiamento della popolazione (dal 2020 al 2040, gli ultra 85enni passeranno dal 3,6 per cento all’8 per cento), da una forte riduzione della natalita’ (dal 2015 al 2019 la natalita’ si e’ ridotta del 3.5 per cento) e da un aumento del numero di famiglie unipersonali (dal 2020 al 2040 sono aumentate di 332mila le famiglie composte da una sola persona). Aumentano anche gli indicatori di fragilita’: oltre tre milioni di cittadini hanno almeno una condizione cronica, 672 mila lombardi hanno limitata autosufficienza, dal quattro per cento al 38 per cento dei cittadini vive in un ambiente sociale disagiato. L’evoluzione della complessita’ clinica della popolazione lombarda prevede che entro il 2050 ci sara’ un aumento di 662.696 cittadini che avranno necessita’ di cure, da un quadro clinico di lieve intensita’ alla necessita’ di cure intensive. Cio’ comportera’ una previsione di aumento della spesa sanitaria da 24,7 a 25,4 miliardi di euro. I punti di forza “sono sicuramente una struttura sanitaria regionale che e’ di gran lunga tra le piu’ avanzate e le piu’ efficienti del nostro Paese, una struttura di personale medico e infermieristico di primo livello, competente, impegnata e appassionata”, ha spiegato Bertolaso a margine. I problemi, invece, “li conosciamo bene: liste d’attesa ancora lunghe, pronti soccorsi che in certi momenti dell’anno si intasano per situazioni che potrebbero essere facilmente gestite sul territorio. Ma sono tutte questioni che stiamo affrontando e che risolveremo”, ha proseguito Bertolaso, sottolineando che “il problema, non solo della regione ma di tutto il paese, e’ la prospettiva nei prossimi 20 anni”. “Sappiamo che ci sara’ un continuo e progressivo invecchiamento della popolazione e noi dobbiamo fare in modo che le persone rimangano piu’ sane per il tempo piu’ lungo possibile”, ha aggiunto, “perche’ solamente garantendo stili di vita corretti e quindi uno stato di salute accettabile possiamo andare a diminuire quelle che sono da un lato le spese sanitarie e in contemporanea garantire quell’assistenza di qualita’ eccellente a quelle categorie piu’ fragili che ne avranno bisogno per il tempo piu’ lungo possibile”. “Non possiamo farlo se non andiamo a fare prevenzione corretta, ridurre alcune spese sanitarie e garantire invece investimenti sul sociale che possano migliorare quella che e’ la situazione generale”, ha concluso l’assessore.

Emanuele Monti (Lega), presidente della Commissione “Sostenibilita’ sociale, casa e famiglia” ha dichiarato che “in primo luogo la Lombardia inizia un iter di riforma italiano”, essendo la prima regione che approva “un piano socio sanitario che guarda al futuro, tecnologie, innovazione, prossimita’ con il territorio”. Non sono mancate pero’ critiche da parte dell’opposizione. “Io credo che siamo di fronte a buoni propositi che rischiano di rimanere totalmente sulla carta se non si invertono alcune scelte fatte in questi anni, per esempio a sostegno della sanita’ privata”

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