La vicenda prosegue ormai da tempo. E, adesso, fa segnare un ulteriore capitolo che investe il futuro della gestione della piscina di Cerro Maggiore. La Corte d’Appello di Milano ha disposto nella sua sentenza che la società Nuoto Alto Milanese restituisca al comune l’impianto da venerdì 31 maggio e ciò comporterà probabilmente anche la sua chiusura temporanea. Dalla sentenza a oggi – spiega l’assessore Alessandro Provini – stiamo lavorando e interloquendo con Nam per garantire la continuità di gestione della piscina, il nostro primo pensiero è tutelare gli utenti, ovviamente per quanto di nostra competenza, e salvaguardare un servizio per cui la comunità ha speso risorse pubbliche”. Provini aggiunge che gli uffici si sono già messi in moto per far sì che la continuità stagionale dell’attività dell’impianto natatorio cittadino sia garantita.
“Nam- aggiunge- deve dare riscontro concreto a noi e agli abbonati circa la data di chiusura dei corsi, se coincidente o meno con la data di riconsegna del bene , ossia venerdì 31 maggio, e anche rispetto alla gestione degli eventuali contratti e abbonamenti in essere , riscontro che speriamo arrivi al più presto, sicuramente ci saranno aggiornamenti a breve”. La vicenda sembra andare quindi nella direzione auspicata dal comune che intendeva interrompere il contratto in essere con la Nuoto Alto Milanese. A inquadrare il problema fu, durante un consiglio comunale, l’assessore Matteo Bocca: “hanno incassato i soldi degli abbonamenti – disse con riferimento al mutuo ottenuto dalla società dal Credito sportivo per l’effettuazione di lavori sulla vasca esterna – ma non hanno pagato i debiti, alla fine il comune si era fatto garante per il prestito e questo ha finito per costargli un milione e 700 mila Euro, noi vogliamo che Nam lasci l’impianto, abbiamo pagato molti soldi per questa situazione che sono dei cittadini cerresi”.
Cristiano Comelli