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Maltrattamenti verso la mamma, magentino condannato a due anni e quattro mesi di reclusione

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E’ stato condannato alla pena di due anni e 4 mesi di reclusione il magentino Andrea U. per i maltrattamenti nei confronti della mamma. Il verdetto è stato emesso ieri mattina dall’11° sezione penale collegiale presieduta da Fabrizia Pironti. Assoluzione, invece, per il reato di estorsione sempre nei confronti della mamma. Il verdetto è stato pronunciato ieri mattina presso il Tribunale di Milano dove il 37enne era difeso dall’avvocato Roberto Grittini.

MAGENTA – Il giovane era finito in carcere nel mese di gennaio di quest’anno per avere violato le prescrizioni che gli vietavano di avvicinare la madre. Imposizioni decise dopo una serie di denunce arrivate dalla donna, stanca di essere perseguitata dal figlio e dalle sue continue e insistenti richieste di soldi. Oltre a continui messaggi e telefonate il 37enne si era anche appostato sotto casa impaurendo la donna. Comportamenti messi in atto nonostante su di lui pendesse il divieto di avvicinarla. Tutti questi elementi, raccolti dalle autorità competenti, fecero scattare il rinvio a giudizio nei suoi confronti con la motivazione principale che la donna era costretta a vivere in un continuo stato di ansia a causa dei comportamenti violenti del ragazzo. Era stata persino costretta a farsi scortare fuori casa dai vicini per non essere intimorita dalla presenza del figlio. Ieri il Tribunale ha emesso una sentenza importante di condanna ad una pena non eccessiva.

Oltre ad un’assoluzione per un altro reato gravissimo, quello di avere minacciato la mamma con la finalità di ottenere un ingiusto vantaggio in termini di soldi. «Giudichiamo questa sentenza soddisfacente – ha commentato l’avvocato Grittini – Nella gravità del quadro globale della situazione è caduta l’accusa di estorsione, tanto che si è deciso per la sua assoluzione». La linea difensiva è chiara e il legale del condannato continuerà verso la strada dell’Appello. Andrea U. è tuttora ristretto in carcere a disposizione dell’autorità giudiziaria. Aspetto da rivedere, secondo l’avvocato Grittini, considerata la pena mite inflitta ieri e l’assoluzione per l’altro reato contestato. «Proporremo istanza di scarcerazione chiedendo i domiciliari», ha annunciato il legale.

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