Premessa di metodo. Questo ‘pezzo’ non vuole essere il solito coccodrillo scritto in ricordo di una persona che, in questo caso, oltre che un conoscente era un amico.
Sarà un pezzo anche politicamente scorretto, perché ci siamo un po’ rotti le scatole delle solite lacrime (spesso finte), che molto versano quando un povero Cristo va all’altro mondo.
Quindi, se qualcuno si sentirà offeso pace. Le righe che seguiranno sono scritte da chi vive la politica in modo laico e distaccato – vi è appassionato, ma non è un mondo a cui appartiene, né tanto meno auspica mai di farvi parte – ma anche attento e onesto intellettualmente.
Ma veniamo alla notizia. Giuseppe Cantoni non c’è più. Sapevamo da parecchio che era ammalato. Da più di un anno combatteva contro un brutto male. Come si fa in questi casi, soprattutto quando colpisce una persona giovane e nel pieno delle forze come Cantoni (*aveva 57 anni, era nato il 27 Luglio del 1968), si prova imbarazzo e non si sa come comportarsi.
Con un filo di voce e con qualche messaggino, avevamo provato a chiedere ad Andrea Pellegatta, il suo amico e socio di lavoro da una vita, notizie sulle sue condizioni di salute. “Come sta Giuseppe? Si sta curando…”.
Del resto, in questo casi basta poco, pochissimo per comprendere la devastazione che porta una cosa del genere. Lui, però, cercava di esserci. La “sua” Tecnorete di via Roma andava avanti. Era una sua creatura. Insieme agli uffici di Tecnocasa che ora presidiava Andrea Pellegatta in piazza Parmigiani.
Giuseppe aveva fatto la gavetta come agente immobiliare. Ce lo ricordiamo ancora poco più che un “ragazzotto di bottega” quando lavorava sotto i portici in piazza, poco distante dalla chiesa dell’Assunta.
Giuseppe conosceva l’etica del lavoro e, soprattutto, era uno sgobbone. Aveva percorso tutte le tappe intermedie fino a diventare imprenditore nel mondo del mattone. Vendeva case ma i servizi che offriva la sua attività riguardavano anche il tessuto imprenditoriale e produttivo.
Negli ultimi mesi ogni volta che passavamo dalla via Roma, buttavamo dentro l’occhio per vedere se la luce alla sua scrivania fosse accesa o spenta.
Purtroppo, con l’aggravarsi della malattia le presenze sono diventate sempre più sporadiche. Abbiamo pensato a Giuseppe proprio l’altro giorno, andando in piazza per la benedizione del Presepe. Anche in quella circostanza, benché fosse giorno di festa, inevitabilmente e in modo quasi irrazionale, ci è venuto da guardare laggiù in fondo.
Era tutto buio…. un buio che ci aveva già fatto pensare al peggio.
Poi, stamani sul presto, la telefonata che in questo caso (accidenti) ti aspettavi. Ora Giuseppe è andato avanti, troppo presto. Il nostro pensiero si rivolge ai suoi cari e alla sua famiglia. Perchè Giuseppe era anche un papà, ed è straziante quando te ne vai così precocemente e non puoi vedere e accompagnare chi hai messo al mondo nelle tappe più significative della sua esistenza.
Certo Giuseppe lascia anche la politica, intesa come impegno e passione.
Siamo andati a rivedere la sua pagina politica sui social Giuseppe Cantoni Magenta 2022 – creata proprio per quelle elezioni amministrative – e ci siamo accorti che Giuseppe continuava ad aggiornala. Lo ha fatto regolarmente finchè ha potuto, fino allo scorso 11 Maggio, quando, aveva partecipato direttamente ad un evento in Sala Consiliare dedicato alle “Architetture nascoste della città di Magenta”.
Cantoni aveva mosso i primi passi nella Lega tanto da aver ricoperto ruoli politici sia a Marcallo con Casone e Santo Stefano Ticino. Poi ad un certo punto la rottura e il passaggio in Forza Italia che poi è diventato il suo partito a tutti gli effetti.
Era molto presenzialista, cercava di esserci sempre. Come tutti aveva pregi e difetti, di sicuro, non era esente da errori.
Ma aveva costruito un legame forte e leale con Giulio Gallera, che è stato tra i primi ricordarlo con un post dedicato e una foto che lo ritrae con Giuseppe sul suo profilo social.
a Giuseppe da grande entusiasta quale era, aveva anche ambizioni politiche. Aveva fatto parte del Consiglio comunale di Magenta durante la Legislatura a Sindaco di Chiara Calati, sino a diventare capogruppo di FI. Non nascondiamocelo, questa sua voglia genuina di emergere a molti dava fastidio. Sarebbe ipocrita dire e scrivere il contrario. Del resto, si sa la politica ha i suoi riti tribali, le sue ‘bande’ e spesso (anzi quasi sempre) come disse bene Rino Formica è merda e sangue.
Le elezioni del 2022 a Magenta in Forza Italia e nei confronti di Cantoni furono esattamente questo. Lui provò ad imporsi – lo fece con una campagna elettorale forse anche un po’ ‘esagerata’, va detto, per chi si candida al Consiglio comunale – con grandi aspettative.
Il ‘fuoco amico’ soprattutto dentro al suo partito, non lo vedeva affatto di buon occhio. Non c’era una volta che andando in piazza per questo o per quell’evento politico, o parlando con qualche suo presunto ‘amico’ di casacca, arrivava la frecciatina… “Ma dove vuole arrivare il Giuseppe?”.
La seconda parte della conversazione, per Carità Cristiana, preferiamo ometterla. Del resto, la politica puttana e matrigna è anche e soprattutto questo. Inutile negarlo. Spesso è solo un grande caravanserraglio di facce di bronzo – sempre con le dovute eccezioni – che ora staranno già preparando il vestito scuro per le esequie.
A parte questa parentesi che tenevamo a scrivere per dovere di cronaca (*perchè la cronaca è questa bella o brutta che sia, va raccontata per quello che è), del Cantoni impegnato a livello amministrativo ci piace ricordare quanto abbiamo scritto sopra: il suo ‘avere un sogno’. Che talvolta, in quanto sogno, resta tale…Ma i sogni, le ambizioni è sempre meglio averle che riporle in un cassetto.
La foto che abbiamo scelto in questo pezzo per ricordare Giuseppe – ‘rubata’ dall’immagine di copertina della sua pagina politica – pensiamo sia una buona sintesi di quanto abbiamo provato a scrivere.
Lui saluta dall’alto sorridente, sullo sfondo un bellissimo panorama tra acqua e alberi. Ora ce lo immaginiamo lassù. Fai buon viaggio Giuseppe.
F.V.




















