Santo Stefano Ticino è un paese in lacrime, perchè ieri ha perso la Bea.
Beatrice Restelli era così, universalmente amata, in un modo che ora lascia tutti senza parole.
Bea per tutti, Baby per gli amici di più lunga data, che sono cresciuti con lei, lascia un vuoto enorme per moltissimi motivi. Uno, tanto più semplice quanto più dirompente, perchè è sempre stata portatrice di grandissimo affetto. Ma non solo.
Bea ha sempre lavorato a contatto con il pubblico. Prima un bar, poi un pub, ora il centralissimo ex Acli e ora Bar San Carlo: i loro nomi passano, e passavano, in secondo piano, perchè si andava semplicemente “dalla Bea”.
E lei ha sempre avuto una parola per tutti. Con un’abilità di ricordarsi nomi e fatti (e senza doverli leggere da nessuna parte), dimostrando sempre una grande empatia, conoscendo gusti, abitudini, preferenze di tutti, che fosse il cappuccino o la birretta della buonanotte. Con una capacità di ascolto incredibile, ma con un particolare in più, inimitabile: l’ironia. Leggera, pungente o al limite del sarcasmo, in ogni caso ben dosata e sempre azzeccatissima, un’intelligenza rarissima e mai banale, di fronte a tutto, dalla classica “chiacchiera da bar” alla confidenza più delicata. Sono moltissimi i messaggi che compaiono sui social in queste ore. Il caffè non avrà più lo stesso sapore, si scrive nel gruppo del paese, ed è così. Mai piangersi addosso, ricorda un amico: lo diceva spesso a chi si lamentava del nulla, da funambola della vita. “Hai avuto una vita tortuosa ma hai saputo proseguire sempre a testa alta”, si legge sul suo profilo. Una “grande donna”, che lascia due ragazzi cresciuti ad amore e autoironia.
Volava sulla nostra vita, sui nostri pensieri: dedicava a noi un piccolo sorriso e poi via a volare di qua e di là. Ora Santo Stefano Ticino la immagina così, libera.
Ciao Bea. Ti vogliamo bene.
di Sabrina Carrozza