Pro Vita & Famiglia onlus plaude alle decisioni del Consiglio dei Ministri di impugnare la legge siciliana che discrimina i medici obiettori di coscienza e di presentare un disegno di legge su proposta dei Ministri Schillaci e Roccella per arginare la somministrazione di farmaci per la “transizione” sessuale dei minori.
Il 24 luglio, la Onlus aveva consegnato a Palazzo Chigi 20.000 firme per chiedere il ricorso del Governo contro la legge siciliana che favorisce l’assunzione di medici abortisti, nonostante i dati del Ministero della Salute indichino che in Sicilia il personale non obiettore svolga in media poco più di un aborto a settimana.
Alla luce degli studi internazionali sui rischi per la salute derivanti dalle terapie ‘affermative’ sponsorizzate dagli attivisti LGBT e a seguito della polemica che coinvolse l’Ospedale Careggi di Firenze nell’ottobre 2024, l’associazione considera positiva anche la stretta sulla somministrazione della Triptorelina per alterare lo sviluppo sessuale dei minori affetti da presunta disforia di genere, con un disegno di legge che prevede protocolli rigorosi, diagnosi multidisciplinari, approfondimenti psicologici e psichiatrici e un registro AIFA in condivisione col Ministero della Salute per monitorare prescrizioni e conseguenze cliniche a lungo termine.
Pro Vita & Famiglia auspica un rafforzamento del disegno di legge in fase emendativa e un iter rapido, con la collaborazione di tutte le forze politiche, per giungere a una legge entro la legislatura mantenendo l’obiettivo di un divieto assoluto di trattamenti per l’alterazione del sesso dei minori anche tramite la modifica della Legge 164/1982 sulla riassegnazione del sesso anagrafico e il divieto della “Carriera Alias” nelle scuole italiane