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Vigili del Fuoco Volontari ed emergenze: la posizione del coordinamento CISAL Federdistat

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Ebbene si ancora una volta nell’emergenza non si cerca di migliorare il soccorso alle popolazioni colpite dall’alluvione o da altre calamità naturali, ma solamente di fare emergere le differenze tra l’una o l’altra componente del Corpo Nazionale.

Prima di approfondire la discussione riteniamo come CISAL-Federdistat di dover ricordare che siamo l’unico sindacato ad avere nello statuto la difesa della componente volontaria del Corpo, non solo iscritti dunque ma una ben precisa missione: la salvaguardia del lavoro svolto con professionalità e impegno dai volontari VVF. Ringraziamo in questa sede anche le altre organizzazioni sindacali che non si sono lasciate infatuare dalle lusinghe di una polemica fratricida, ma hanno capito lo spirito con cui Noi segnalavamo la nostra disponibilità e presenza sul territorio. Non era un principio inviolabile ed invalicabile la proposta di inviare anche i volontari nelle zone alluvionate, ma una possibilità offerta all’amministrazione per integrare, ognuno nel proprio ruolo, e non sostituire la componente professionale del Corpo; Corpo costituito in sinergia dalle due figure di Vigile del Fuoco. Volevamo ringraziare il Capo del Corpo e tutti i Vertici istituzionali che, pur nel caos dell’emergenza e attraverso mille difficoltà, hanno cercato di mettere in collegamento le offerte di aiuto provenienti dalla componente volontaria con le richieste di soccorso che pervenivano dai territori allagati. Riteniamo in questa sede che NESSUN Vigile del Fuoco possa aver pensato, anche solo lontanamente, di andare ad arricchirsi nelle zone alluvionate a scapito delle persone colpite da questa tragedia, persone che hanno perso familiari e beni, attività produttive e abitazioni. Anche solo considerare l’opportunità di poter fare soldi sulla disgrazia ci offende, prima come uomini e poi come Vigili. Ci associamo alle altre componenti sindacali nel chiedere maggiore formazione, addestramento e presenza sul territorio per dare concretezza alla richiesta di sicurezza fatta dalla popolazione. Chiediamo alla politica di fare oggi alcune riflessioni sullo scempio in cui versa il Corpo Nazionale; riflessioni che si sarebbero dovute fare anni orsono quando si è varato il pacchetto del “soccorso in venti minuti”, mai portato a compimento, quando si chiedeva a gran voce di organizzare in maniera efficace, efficiente ed economicamente più vantaggiosa il territorio ma non venivano – e non veniamo- ascoltati. Non bastano i proclami parlamentari a salvare vite. Non vogliamo, come componente Volontaria del Corpo Nazionale, sottostare a sterili battaglie politiche che nulla danno né al Corpo Nazionale, né ai cittadini a cui dobbiamo delle risposte concrete e decise sulla sicurezza e tranquillità della vita quotidiana. Chiediamo a gran voce, dopo la fase emergenziale, di istituire un tavolo di analisi e confronto tra gli organi istituzionali e le organizzazioni sindacali rappresentative delle varie componenti del Corpo Nazionale, per capire cosa non ha funzionato e cosa è possibile fare per migliorare nella risposta offerta non solo all’emergenza, ma anche nella quotidianità del sevizio di soccorso tecnico urgente.

Il Coordinamento Nazionale Volontari CISAL-Federdistat

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