ABBIATEGRASSO – Una premessa si impone. ll discorso che ci avviamo a fare non vale soltanto per Abbiategrasso e il suo Consiglio comunale, ma è universale. Va dal Parlamento italiano di Paola Taverna e delle sue urla scomposte, alle Regioni, alla Camera, alle grandi città sino ai paesi più piccoli. E rigurda la progressiva, e drammatica, caduta di livello della politica… appunto ad ogni livello.
Parliamo di livello qualitativo, oggettivo, di qualifiche, di personalità, di carisma. Chi scrive è da anni fiero e durissimo oppositore del grillismo (come fenomeno culturale e politico), ma bisogna riconoscere che Di Maio e Toninelli, pur avendo colpe a nostro avviso gigantesche, sono in buona compagnia. Anche centrodestra e centrosinistra, per fortuna con lodevoli eccezioni (che ancora esistono..), hanno visto e vedono un progressivo decremento della loro classe dirigente.
E allora, sulla bacheca Facebook di Fabrizio Tassi, ci siamo interrogati sulle origini, le ragioni e i potenziali vaccini (va di moda..) di questo epi fenomeno. Una discussione a tre voci (ogni commento è attribuito all’autore). Buona lettura.
La dissipatio humani generis che ha portato alla liquidazione coatta dei partiti ha prodotto lo spettacolo di cui giustamente tu rilevi la tristezza. Ad Abbiategrasso, ma anche magenta o legnano, le liste si fanno al bar. Non per modo di dire. La criminalizzazione grillina degli emolumenti (locali, a Di Maio non togliete l’audi a8) ha fatto il resto. I migliori se ne stanno lontani dall’arena, e a ragione. Il risultato, che non ammette deroghe, è questo. E l’involuzione inarrestabile. La prossima consigliatura Abbiatense, stanne certo, sarà peggiore di questa. (Fabrizio Provera)
Caro omonimo, fosse solo questo il problema. In realtà, in Consiglio, ci sono tante ottime persone, anche molto intelligenti, e sicuramente persone generose, al di là della preparazione politica e della formazione. Il fatto è che anche coloro che avrebbero gli strumenti per fare del Consiglio un luogo di confronto utile alla città, lo usano solo per scatenare risse, alimentare invettive, sperando di seminare scompiglio. Il fatto è che ognuno va per conto suo e dà sfogo al proprio disprezzo o alle proprie incazzature in libertà, senza che ci sia qualcuno a dire basta. E vogliamo parlare dei temi affrontati? Su una cosa sono e sarò sempre d’accordo con te: ho un’enorme nostalgia dei professionisti della politica, soprattutto di quelli che, al di là delle tattiche, si facevano portatori di valori (condivisibili o no), e li manifestavano anche nello stile. Il grillismo, che poi è imparentato col salvinismo, l’idea che tutti possano dire e fare tutto, come se la vita fosse un social (dove non si socializza, ma ci si scontra per “vincere” e raccogliere like), più che un movimento politico, è uno stato dell’anima che ormai ha contagiato chiunque. (Fabrizio Tassi)