RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO
ROBECCO – A costo di essere ripetitivi, ci piace insistere su un tema che purtroppo, le amministrazioni locali non prendono in seria considerazione. Ossia la possibilitร di un rilancio del nostro ambito metropolitano Magentino-Abbiatense, anche attraverso una nuova forma di muoversi in libertร ย denominata slow tourism.
Un modo di affrontare le vacanze, anche brevi, a piedi, in bici, a cavallo, alla ricerca di location che permettano di coniugare cultura, relax, divertimento e buona tavola.
Lo spunto viene dallโultima borsa del turismo che si รจ tenuta a Milano il mese scorso, dove si รจ evidenziato proprio quest’aspetto in Lombardia, dove si punta al mercato del turismo green abbinato ai matrimoni e alla cultura. Ciรฒ che piรน colpisce รจ che la cosรฌ detta generazione Z (nati tra il 1997 e il 2000), non solo locale ma globale, punta a un turismo sostenibile, innovativo e responsabile. Una delle mete preferite rimane lโItalia e i suoi borghi. Ebbene, non possiamo rilevare come il Magentino-Abbiatense abbia tutti i numeri, attraverso le caratteristiche che ogni singolo comune dei ventotto che ne fanno parte, per proporsi al mercato come leader indiscusso allโinterno della cittร metropolitana.
Certo occorre che il โpubblicoโ supporti , attraverso un coordinamento univoco, tecnologico, pratico e sburocratizzato il piรน possibile, in collaborazione con la grande cittร di Milano, tutte quelle iniziative che poi i privati e le associazioni come le Proloco dovranno creare sul territorio. A questo proposito, se vogliamo puntare al mercato dei giovani turisti, dobbiamo avere la possibilitร di una ricezione che vada in tal senso. Che bello, infatti, sarebbe, avere un ostello della gioventรน al primo piano del nostro castello a Robecco, con la possibilitร di accogliere un pullman di ragazzi, offrire loro la possibilitร di vedere le nostre ville, i nostri monasteri e le nostre vallate, pranzare e cenare nei nostri ristoranti, solo per fare qualche esempio.
Noi crediamo che questa guerra e soprattutto la pandemia, abbiano ulteriormente rafforzato la voglia di riscoprire i nostri luoghi, di vivere allโaria aperta a pochi chilometri da casa, di confrontarsi con la cultura e la storia che ci hanno lasciato le precedenti generazioni. Turismo lento non vuol dire solo relax (certo ci sarร sempre chi passerร in bici a velocitร supersonica senza guardarsi attorno), ma soprattutto contemplazione, che si sa, รจ lโanticamera della meditazione.
Noi continuiamo a crederci e speriamo che le istituzioni locali sappiano sempre piรน fare squadra e operare un salto di qualitร operativo, perchรฉ questo settore potrebbe rivelarsi importante anche per nuove attivitร e posti di lavoro.
ROBECCO FUTURA