Novara, case popolari da abbattere: ma ci vivono 13 famiglie…

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NOVARA Le case saranno abbattute tra meno di un mese, ma ci vivono ancora 13 famiglie con 22 adulti e 21 bambini, il cui destino resta molto incerto. E’ polemica a Novara su uno dei progetti piu’ consistenti tra quelli finanziati con i fondi del Pnrr (integrati da altri provenienti dal Cipe), 20 milioni di euro per abbattere e ricostruire ex novo tutte le palazzine di edilizia residenziale pubblica di un grande isolato, conosciuto dai novaresi come ‘le case bianche’ nel quartiere popolare di S.Agabio.

Si tratta di una delle zone che da anni sono preda del degrado sociale e ambientale, e la cui rigenerazione e’ un obiettivo fortemente voluto dall’amministrazione di centrodestra che governa la citta’. Cosi’ fortemente che per convincere gli assegnatari delle case, alloggi gestiti dall’Atc (l’ex Istituto Case Popolari) a sgomberarle, il Comune ha trasferito a proprie spese 75 famiglie: pagato il trasloco, pagate le spese di tinteggiatura e di sistemazione dei nuovi alloggi. Peccato che l’85% dei nuclei familiari trasferiti siano morosi “colpevoli” (cioe’ potrebbero pagare il canone ma non pagano), con debiti nei confronti dell’Atc da un minimo di 400 euro a un massimo – in due casi – di 97 mila euro. La scelta e’ stata molto contestata dalle opposizioni di centrosinistra, che ora puntano il dito su un nuovo problema legato al maxi progetto di rigenerazione urbana: che fine faranno le 43 persone che vivono ancora nelle case? “Sono persone – dice Piergiacomo Baroni, di Demos, eletto in consiglio comunale nella lista civica ‘Insieme per Novara’, alleata del Pd – che vivono li’ senza titolo, cioe’ abusivamente. Per loro, a differenza di tanti altri inquilini che pure si trovavano in una condizione di pesante morosita’, non c’e’ stata alcuna agevolazione: il Comune ci aveva dato rassicurazioni circa una loro collocazione temporanea ma non si e’ saputo piu’ nulla”.

Il Comune al momento e’ irremovibile. “Affrontiamo quotidianamente il problema della casa – dice l’assessora alle politiche sociali Teresa Armienti – anche attraverso la procedura di assegnazione degli alloggi di Edilizia Residenziale Pubblica, qualora queste famiglie siano in graduatoria, a seguito di bando generale oppure versino in situazione di emergenza abitativa, cosi’ come individuata dalla vigente legislazione e comunque vagliata dalla commissione Opeca. Procedura che non puo’ essere attivata per chi occupa, da anni, in modo del tutto abusivo, quegli alloggi che spetterebbero invece a chi ne ha diritto. Va ricordato che le norme attualmente in vigore vietano espressamente l’assegnazione di alloggi sociali agli occupanti abusivi”. “D’altro canto – aggiunge Armienti – siamo disponibili a un confronto costruttivo sull’eventuale assegnazione di alloggi alle associazioni, ma sempre, e sottolineo sempre, nel rispetto della normativa vigente. In questo momento, tra l’altro, stiamo affrontando numerosi casi di sfratto da privati con famiglie che, per molteplici fattori, non hanno potuto pagare gli affitti e si ritrovano privi di abitazione”. “Da anni collaboriamo con la Comunita’ di Sant’Egidio, mettendo loro a disposizione degli alloggi Atc con contratti di comodato ad uso gratuito per 9 anni”, precisa il presidente di Atc Piemonte nord, Marco Marchioni. “Pur tuttavia, non possiamo consentire che gli appartamenti che vengono concessi per fronteggiare l’emergenza abitativa siano utilizzati da soggetti che non ne hanno il diritto – cosi’ violando la legge – a discapito di chi e’ regolarmente in graduatoria”. Questa mattina i gruppi di opposizione (Pd, Insieme per Novara, Movimento 5 stelle e Gruppo Misto) hanno depositato una mozione urgente che chiede all’amministrazione di “mettere in atto tutti gli interventi necessari al fine di garantire una sistemazione dignitosa, rispettosa dei diritti delle persone fragili e dei minori e che garantiscano l’unita’ del nucleo familiare”. La mozione sara’ proposta come urgente nella prossima seduta del consiglio comunale, convocato per il 13 luglio.

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