Milano, cartomante uccise marito a coltellate: pena ridotta a 22 anni

Aveva avuto l'ergastolo

+ Segui Ticino Notizie

Ricevi le notizie prima di tutti e rimani aggiornato su quello che offre il territorio in cui vivi.

Lucia Finetti ha commesso un omicidio con “cruenti modalità” e le coltellate sono state inflitte al marito, Roberto Iannello, mentre non poteva “difendersi” ma le vanno riconosicute le attenuanti generiche perché ha raggiunto un “accordo economico transattivo” con l’anziano padre della vittima, Roberto Iannello, evitandogli “costi non solo economici” e “tempi non brevi” e permettendogli di ritirare la costituzione di parte civile.

Sono le motivazioni con cui la Corte d’assise d’appello di Milano ha riconosciuto alla cartomante milanese, imputata dell’omicidio del marito con 14 coltellate dopo una lite in auto nel quartiere Baggio di Milano il 12 giugno 2021, le attenuanti equivalenti all’aggravante di uxoricidio e per questo motivo le ha diminuito la pena dall’ergastolo del primo grado a 22 anni nel secondo. Per i giudici popolari guidati dalla presidente Ivana Caputo e la giudice a latere Franca Anelli l’appello della donna, difesa dagli avvocati Francesca Garisto e Claudio Strata, contro la pena dell’ergastolo è “nel merito, destituito di ogni fondamento” perché “tutto si conosce” di un “omicidio consumato in luogo pubblico”. L’accordo raggiunto con il padre, di cui “non può essere sottovalutato il dato anagrafico”, gli ha invece “evitato” tempi e costi per affrontare processi e cause e pur non trattandosi di “graziose liberalità” concesse dalla Finetti ma di “obblighi di legge” è stato considerato nella sentenza.

■ Prima Pagina

Ultim'ora

Pubblicità

Ultim'ora nazionali

Pubblicità

contenuti dei partner