Se in questi giorni sui media e sui social continua a fare discutere la situazione del centro cittadino, tanto più dopo la rissa sanguinosa scoppiata, proprio dirimpetto a Palazzo Formenti – e qui a nostro avviso servirebbero scelte radicali e coraggiose per provare, quanto meno, ad invertire questo trend, pur con la consapevolezza che non si può sempre suonare solo la gran cassa che è tutta colpa dell’Amministrazione … – crediamo sia doveroso osservare anche quanto sta accadendo in altre parti della città.
Magenta è una città in movimento che piaccia o no.
Il “Piano Asfalti” – a noi piace chiamarlo così – lanciato e promosso dal Vice Sindaco Enzo Tenti è di quelli importanti.
A memoria non ci ricordiamo interventi così massicci e continuativi. Certo crea disagi. Chi scrive è il primo a rendersene conto ogni mattina quando porta i figli a scuola. Certo Magenta ha una viabilità impazzita che andrebbe sistemata e rivista al più presto. Ma questo poco c’entra con la riqualificazione e il decoro delle nostre strade. Così come con la loro messa in sicurezza. Molti diranno che è ordinaria amministrazione. Forse sì. Però almeno partiamo dall’Abc, visto che nel recente passato mancava anche questo…
Poi ovviamente c’è un discorso di visione di città, e qui il ragionamento si fa più complesso.
Ciò detto, almeno per quel che riguarda la zona Ovest di Magenta, tanto per capirci il quadrante che da piazza Kennedy, insiste lungo la Via Novara e da lì verso l’Ipermercato, il dinamismo certo non manca.
L’Urbanistica fortunatamente, almeno da queste parti, è stata rimessa in moto. I lavori al Parco di Villa Naj Oleari – finalmente ecco spuntare le panchine … non ci voleva un genio, ma solo un po’ di buon senso – ma soprattutto quelli nella vicina ex area Naj Oleari dove la MAPE ha iniziato a pigiare il piede sull’acceleratore. Gru e ruspe all’opera. I primi segni del cantiere che inizia a metter radici e sarà così chissà per quanto. Evviva. Finalmente ! Dopo anni di stasi e di degrado totale si muove qualcosa.
Le ruspe vanno avanti indietro, per i lavori di sbancamento e per la realizzazione di quella prima opera di pubblica utilità che è compresa nel piano, e a cui il Sindaco Del Gobbo tiene tantissimo: una sorta di ‘teatro a cielo aperto’ che dovrà sorgere al confine con la Villa. C’è fermento.
Il rumore delle ruspe lo ripetiamo ci mette decisamente più di buon umore, rispetto a quella foresta urbana che per anni prosperava libera dentro a quel pezzo di Magenta fermo dai tempi del crac della STF…
Certo il cammino è lungo, prima che spuntino i ‘grattacieli’ – come qualcuno li ha definiti, manco ci fosse chissà quale panorama dall’altra parte della stazione da rimirare – ci vorrà tempo. Ma prima o poi arriveranno. L’importante è che la macchina sia partita. Così come arriveranno negozi e spazi pubblici.
La MAPE di solito quando parte non perde tempo.
Chi invece è già partito già da un po’ e li iniziano a vedersi i segnali dei primi palazzi è GRUPPO CASA che sta dando vita ad un complesso immobiliare destinato a nobilitare l’area in questione: borgo Leopardi.
A due passi dall’Ipermercato ma con spazi e verdi che dovrebbero garantire alla costruzione i giusti standard di qualità e di privacy per i futuri residenti.
Anche questo è un bel colpo, indubbiamente per il rilancio di una zona della città che era finita un po’ nel dimenticatoio. Quindi, l’Iper 2 che è partito in grande spolvero e che a livello di realizzazione ci piace un sacco.
Quando ci siamo andati a piedi per la prima volta la nostra prima attenzione è caduta su come era stato tutelato quel bellissimo albero monumentale che sorge al limitare della Via Leopardi. Per chi abita nel quartiere era una preoccupazione concreta che questo albero così bello e imponente fosse mantenuto al meglio.
Dobbiamo dire che è stato fatto davvero un ottimo lavoro. L’Assessore Simone Gelli, occorre ammetterlo, è stato di parola. Fu una delle prime domande che gli ponemmo in conferenza stampa.
“E l’albero che fine farà?”. E’ stato preservato e probabilmente oggi nel contesto in cui è stato calato, ci appare ancor più bello ed imponente di prima. Questo per dire che l’intervento del cosiddetto ‘Iper 2’ ci pare il giusto mix tra insediamento a completamento della grande distribuzione ma anche verde e servizi per il territorio.
Il bar caffetteria che ha aperto diventerà presto un punto d’aggregazione per un quartiere che sotto questo punto di vista, ha davvero poco da offrire se non fosse per lo storico e unico bar caffetteria panetteria della famiglia Cannizzo Franchino.
Insomma, c’è un angolo di Magenta – come traspare da queste righe che per fortuna non dorme- Tutt’altro. C’è chi obietterà che con l’Iper 2 si è data un’altra mazzata al commercio di vicinato. Falso.
Perchè la gente già ci andava – ormai dal lontano 1985 – all’Iper 1 e non sono certo un Unieuro un po’ più grande, un negozio finalmente adeguato per i Pet e uno spazio per i fiori, i colpevoli del deserto dei tartari che si vive tra piazza Liberazione e dintorni.
La questione è molto più complessa e la affronteremo in altra sede. Certo lo abbiamo scritto come incipit al pezzo, qui servirebbero anche scelte coraggiose, magari solo all’apparenza impopolari, ma che almeno siano un tentativo per uscire dalla sopravvivenza.
Il tema è ampio non riguarda solo Magenta e siamo convinti che nessuno possa avere la soluzione in tasca sicura.
Per adesso godiamoci i risultati concreti come lo sono i palazzi e le opere pubbliche che sorgono giorno dopo giorno nella zona Ovest della città. Sul ‘salotto di Magenta’ attendiamo la nuova piazza. Senza perdere la speranza che qualcosa cambi. Forse…
F.V.




















