Magenta, una bella notizia per la Sanità del territorio: il dottor Miramonti primario alla Multimedica di Castellanza

Il medico, specialista in Chirurgia Vascolare, da anni pilastro del Poliambulatorio Santa Crescenzia, dall'inizio del 2024 guida il Reparto del nosocomio che sorge alle porte di Legnano.

Pronti con la valigia per le vacanze, sicuri, assicurati e più consapevoli

Il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha inviato un messaggio all’Assemblea annuale dell’ANIA - Associazione Nazionale fra le Imprese Assicuratrici – nel quale indica...

+ Segui Ticino Notizie

Ricevi le notizie prima di tutti e rimani aggiornato su quello che offre il territorio in cui vivi.

Una gran bella notizia per la sanità del nostro territorio. Il dottor Marco Miramonti, medico chirurgo, specialista in chirurgia vascolare, magentino doc e amante del nostro territorio – ora vive nelle campagne del Parco del Ticino in quel di Castelletto di Cuggiono, con sua moglie, anche lei medico anestesista all’Humanitas di Rozzano e la loro figlia 12 enne – è diventato dall’inizio dell’anno, Responsabile U.O. della Chirurgia Vascolare, presso l’Ospedale Multimedica di Castellanza, un polo d’eccellenza sanitario nel comparto dell’est Ticino – Alto Milanese.

L’incarico a Miramonti è importante, non solo perché è una bella soddisfazione per Magenta, ma più ancora, perché il medico professionista, classe ’77, riceve tutti i mercoledì pomeriggio, presso il Poliambulatorio Santa Crescenzia, di cui è a sua volta, ormai una colonna portante, avendo iniziato la sua collaborazione da dieci anni a questa parte.

Miramonti, prima di arrivare a Castellanza, ha prestato servizio sempre per conto sempre della Multimedica a Sesto San Giovanni, per oltre quindici anni.

“Sicuramente il tornare nel mio territorio anche sotto il profilo professionale per me è motivo di soddisfazione – spiega Ticino Notizie – sono molto attaccato alla nostra zona, con una popolazione numerosa e ancora in forte espansione. Siamo uno degli ultimi ‘polmoni verdi’ della provincia di Milano. Perciò anche sotto il profilo dei pazienti da seguire nei prossimi anni continueremo ad assistere ad una crescita esponenziale”.

Una riflessione affatto banale’ quella del medico del Santa Crescenzia, perché mai come oggi con la medicina di base sul territorio in forte difficoltà, diventa strategico un altro termine “accompagnamento”.

“Oggi – concorda Miramonti – non essendoci più, o comunque, molto di meno, il filtro del medico di base, è un valore aggiunto avere dei medici di riferimento per le diverse specialità”.
Ed è quanto offre il Santa Crescenzia non solo con Miramonti ovviamente.

Ma la sua è una disciplina medico specialistica sempre più importante, ancor più in prospettiva, con l’aumento della popolazione anziana e la crescita dei ‘cronici’.

“La chirurgia vascolare – aggiunge lo specialista – varia dalle diverse patologie arteriose sino al trattamento delle varici o al fenomeno delle cosiddette ‘gambe pesanti’. Quest’ultimo è un tema più legato alla qualità della vita ma che ha la sua importanza per il benessere della persona. Quello che voglio sottolineare è come nel mio settore, in linea di principio, la prevenzione sia essenziale”.

Perché mai come in quest’ambito clinico la prevenzione può davvero salvare vite umane.

“Come ben sappiamo purtroppo le patologie vascolari sono in aumento – prosegue Miramonti – vuoi per i cattivi stili di vita, vuoi perché soprattutto tra la popolazione più anziana, far arrivare certi messaggi diventa più complicato.”

Eppure, il grande vantaggio della Chirurgia Preventiva è che può davvero fare la differenza. Eseguire tutti gli anni un eco doppler delle carotidi, diciamo dai 60 anni in su, così come un eco color doppler della aorta addominale può voler dire davvero tanto, specialmente, quanto c’è un’ereditarietà di fondo.

“In questi casi spiace dirlo – rimarca Miramonti – il follow up è essenziale, mi verrebbe da dire insostituibile. Perché su queste patologie, il Dna si fa sentire parecchio, in pratica, non lascia scampo”.

Ma, come detto, siamo in un campo della Medicina dove si stanno facendo passi in avanti davvero notevoli, con la chirurgia mini invasiva e la sfida del domani che sarà appunto quella della Genetica 3.0.

Però, se si fanno gli opportuni controlli, se si fanno propri certi comportamenti, allora, anche certi interventi possono essere programmati senza dover agire in emergenza con tutti i rischi del caso.

“Indubbiamente – chiarisce il dottore- anche da noi, purtroppo, esiste la medicina d’urgenza e come sempre, ci può stare l’irreparabile o meglio, quello che non è preventivabile. Però, in linea di massima, anche rispetto, per esempio, al rischio di un aneurisma aortico, se si lavora sul ‘fattore tempo’ questi possono essere monitorati costantemente e, quindi, prevenuti”.

Dunque, ci par di capire dalle parole del nostro intervistato che gli strumenti e le competenze davvero non manchino.

E’ per questo che il dottor Miramonti indugia ancora a lungo sulla questione dei corretti messaggi che debbono fare breccia tra i cittadini.

“Indubbiamente c’è un tema culturale e generazionale. Per fortuna, da questo punto di vista, debbo riconoscere che le nuove leve sono molto più attente e recepiscono meglio questi messaggi. Ho pazienti di 35 anni che vengono per dei controlli, benché siano in buono stato di salute. Questo è un bel segnale”.

Ma c’è l’altra faccia della medaglia legata, come anticipato, alle generazioni un po’ più ‘âgé’ (per dirla alla francese) qui, queste ‘esortazioni’ fanno fatica ad entrare in testa.

“E’ una sfida culturale contro i famosi fattori di rischio: aumento dei soggetti con ipertensione, colesterolo alto, soggetti diabetici, il fenomeno dell’obesità di cui sarebbe opportuno parlarne di più, onde evitare di trasformarci nei nuovi USA sotto questo punto di vista…”.

Gli stimoli lanciati dallo specialista della Multimedica di Castellanza e del Poliambulatorio Santa Crescenzia diretto dal dottor Andrea Rocchitelli, sono davvero parecchi e di sostanza.

“Cuore malato, arterie malate” un vecchio adagio medico che il dottor Miramonti fa suo e rilancia e che ha una doppia valenza: da un lato, il fatto che spesso il Chirurgo Vascolare si trova a doversi interfacciare con il Cardiologo, dall’altro, il fatto che il rischio per questi pazienti è duplice: non solo infarto, tanto per intenderci ed esemplificare, ma anche la possibilità di un ictus dietro l’angolo.

“Io resto fiducioso – chiosa il medico – perché vedo maggior consapevolezza tra i soggetti meno anziani, anche perché le patologie che mi capita di trattare spesso sono silenti, asintomatiche, dunque, le verifiche constanti e puntuali sono necessarie. D’altra parte, dico anche che dobbiamo tenere alto il nostro orgoglio mediterraneo che parte da una dieta sana a tavola, che è il primo punto di partenza”.

Da ultimo, per i ‘distratti’ c’è un dato che Miramonti tiene a ricordare: “Bene le campagne contro il fumo, bene tutto ciò che è prevenzione in ambito oncologico, ma non dimentichiamoci mai che nel nostro Paese la prima causa di morte restano ancora le malattie cardiovascolari….”.

Come dire, che se il tumore fa paura, dovrebbero farne molto di più le seconde, con il vantaggio non di poco conto, che approcciate in un certo modo nei tempi dovuti e con l’accompagnamento di un medico specialista competente, possono essere gestite molto ma molto meglio.
Basta volerlo e diventarne sempre più consapevoli.

■ Prima Pagina

Ultim'ora

Altre Storie

Pubblicità

Ultim'ora nazionali

Altre Storie

Pubblicità

contenuti dei partner