Se non è uno ‘scippo’ poco ci manca. Già, perchè questa di ‘pancia’ è la nostra reazione dopo aver letto un articolo apparso su ‘Il Saronno’ che annuncia l’arrivo dal prossimo primo di settembre di Don Giuseppe Marinoni appunto in quel di Saronno. A segnalarcelo un amico che a sua volta è trasecolato davanti alla ferale notizia.
Per il ‘Nostro’ una promozione sul campo (apparentemente) visto che arriveranno i ‘gradi’ di Monsignore. Ma per Magenta una perdita enorme. E che soprattutto fa male. Così all’improvviso. Un’autentica doccia fredda.
Peraltro, immotivata e priva di una logica che non va oltre quella di spostare le pedine da un posto all’altro. Una ‘filosofia’ che evidentemente non è comune solo alla politica, piuttosto che alle Forze Armate…. evidentemente, è fatta propria anche da chi governa o “amministra” (scegliete voi il verbo che preferite) le alte sfere ecclesiastiche….
Ma veniamo ai fatti. Come scrive “Il Saronno” lo scorso 2 marzo infatti si è spento monsignor Claudio Galimberti che guidava la comunità dal settembre 2021. Aveva 71 anni e nel dicembre 2023 aveva scoperto la malattia per la quale è passato a miglior vita. A guidare la comunità saronnese fino ad oggi è stato il decano don Riccardo Pontani.
Da qui la decisione delle ‘alte sfere’… A dare l’altra sera l’annuncio ai Saronnesi il Vescovo Luca Raimondi vicario episcopale della zona 4 di Rho dell’arcidiocesi di Milano. Don Giuseppe entrerà in servizio il prossimo primo di settembre.
Logico che per i Magentini fedeli e non è una tegola pesantissima. Difficile anche da comprendere se si pensa che Don Giuseppe è arrivato qui nove anni fa e sta portando avanti una serie di progetti che sono ben lungi dall’essere terminati… Chi lo conosce sa che è un fiume in piena, un grande organizzatore, un uomo che ha saputo includere ed avvicinare alla Chiesa anche chi di solito non la bazzicava. Mettendo davanti in primis il bene della Comunità.
Ticino Notizie lo sentirà nei prossimi giorni per capire come ha appreso a sua volta la notizia. Anche se ovviamente non potrà dirci molto, se non l’amore per i Magentini, e non sarà certo nostra intenzione metterlo in imbarazzo.
In attesa di capire chi andrà a ricoprire un ruolo così centrale all’interno della nostra Comunità, non c’è da stare allegri.
Da un lato la crisi di vocazioni, dall’altro l’età che avanza impietosa rispetto agli altri sacerdoti in servizio permanente effettivo…E poi ecco arrivare anche le decisioni, perlomeno cervellotiche, di chi sta più in alto. Ma tant’è. Per il momento non possiamo che dire “Grazie Don Giuseppe per quello (tanto) che hai fatto e stai facendo per Magenta…”.