Gambero Rosso ristoranti 2025: Davide Oldani da Cornaredo nel gohta, un altro riconoscimento per la trattoria del Gallo di Gaggiano

52 locali insigniti delle Tre Forchette

Pasqua e Pasquetta all’insegna del gusto: al Centro Carni Valle Ticino di Castellazzo de’ Barzi, dove la bontà.. è servita

È tutto pronto al Centro Carni Valle Ticino di Fabio Benzo per rendere indimenticabili le tavole di Pasqua e Pasquetta! Nella storica macelleria con...

+ Segui Ticino Notizie

Ricevi le notizie prima di tutti e rimani aggiornato su quello che offre il territorio in cui vivi.

La Guida ai ristoranti del Gambero Rosso 2025, i cui contenuti sono stati diffusi ieri, conferma ancora una volta il primato gourmet della Lombardia. Che con 11 Tre Forchette, di cui 2 new entry su un totale di 316 locali segnalati, si conferma la regione col più alto tasso di fine dining. Il primato per la maggiore “densità” di alta ristorazione (cioè tra numero dei top rispetto all’ampiezza geografica) è però nelle Marche, con 4 Tre Forchette (di cui una new entry) su un totale di 74 insegne recensite. E le migliori cucine d’Italia? Quelle di Niko Romito, Enrico Crippa e Massimo Bottura, la triade aurea con il punteggio di 49 cinquantesimi.

Entra nel gotha dei migliori locali della Lombardia il “Dina” di Gussago (Bs) guidato da Alberto Gipponi che è uno dei più ispirati chef del Belpaese. E lo fa ricevendo dal Gambero un commento – “se la cucina è gesto di memoria, il futuro incomincia oggi” – che dice molto di questo cuoco visionario premiato con le “3 forchette e 90 centesimi”.

Esattamente come Andrea Aprea che è l’altra bella novità d’alta classifica, interprete, a Milano, della più raffinata cucina napoletana contemporanea. E nel ristretto drappello degli 11 migliori indirizzi lombardi è interessante rilevare il primo posto assoluto a pari merito (3 forchette e 93 centesimi) dei ristoranti “Cracco in Galleria” di Milano e “Da Vittorio” di Brusaporto (Bg). Senza dimenticare i nuovi sbarchi nelle pagine della guida. Tra gli altri, quello del pugliese Fabio Abbattista, “voce” sonante del Certosa District che sta ridisegnando la geografia e l’immagine della periferia Nord-Ovest di Milano e che il Gambero Rosso saluta attribuendo al ristorante Abba “2 forchette e 80 centesimi” di tutto rispetto.

Ancora una volta nel gotha della ristorazione italiana Davide Oldani da Cornaredo: il suo D’O ottiene 92 centesimi, al pari di altri fuoriclasse come Seta o Quattro Passi di Massa Lubrense (che vanta tre stelle Michelin).

Attesissimi i riconoscimenti speciali. Premio “Tradizione futura” a Emin Haziri di Procaccini a Milano e a Tommaso Bonseri Capitali del Mountain Lodge a Valfurva (So). Ma il titolo più gratificante, quello di “pastry chef dell’anno”, è stato assegnato a Elena Orizio della Trattoria Contemporanea di Lomazzo (Co). Nome e cognome da memorizzare: i suoi dolci, i suoi lievitati e i suoi pani sono un omaggio al passato e, insieme, un assaggio gustoso e quasi onirico nel sapori cari alla Next Gen. Altra voce importante della Guida, quella delle trattorie. In Lombardia solo 6 si guadagnano la valutazione massima e anche qui c’è una new entry: la “Trattoria del Gallo” di Gaggiano (dopo essere stata incoronata anche dalla guida Michelin) celebrata per i suoi piatti che raccontano il territorio, giudizio condiviso con le altre 5 locande al vertice, ovvero la Trattoria Visconti dal 1932 ad Ambivere (Bg), La Madia di Brione (Bs), il “Caffè La Crepa” di Isola Dovarese (Cr), l’Osteria della Villetta di Palazzolo sull’Oglio (Bs) e la milanesissima “Trippa” di Diego Rossi e del socio Pietro Caroli, considerato un vero e proprio “fenomeno” all’ombra della Madonnina, visto la popolarità (sold out tutte le sere) che ormai vanta tra i gourmet.

Migliore wine bar lombardo, il “Ciz Cantina e Cucina”, sempre a Milano, città che si aggiudica una new entry anche tra i migliori bistrot, ovvero con la valutazione più prestigiosa delle “3 Tavole”: è il “Silvano Vini e Cucina” aperto da Cesare Battisti (Ratanà) e dal socio Vladimiro Poma nel quartiere NoLo, peraltro unico a vantare tanto riconoscimento assieme al “Lanzani Bottega&Bistrot” di Brescia. Altra conferma, quella degli strepitosi ristoranti “Iyo Experience”, “Ba Restaurant” e “Gong Oriental Attitude” dei fratelli Claudio, Marco e Giulia Liu, i soli locali cosiddetti “etnici” (sarebbe ora di definirli semplicemente “internazionali”) a vedersi attribuire i “3 Mappamondi”.

Non è tutto. Il simbolo “smile” per il miglior rapporto qualità-prezzo se lo aggiudica “Il Colmetto” di Rodengo Saiano (Bs) e tra i ristoranti d’avanguardia si segnalano il Dina e La Madia, ma anche il Materia di Cernobbio, Contrada Bricconi di Oltressenda (Bg), il Grow Restaurant di Albiate (MB). E nuovamente la Trattoria Contemporanea di Lomazzo (Co) con la sua giovane brigata capeggiata da Davide Marzullo, locale tra i più accreditati in Italia nel conciliare il rispetto della tradizione con l’upgrade dell’innovazione. Il Gambero riferisce di “piatti dalla sfrenata inventiva”. E in tempi di diffusa omologazione, è un super complimento.

“Quest’anno abbiamo voluto valorizzare ancora di più quei locali che cercano nuove vie creative, con combinazioni e registri inediti, stimolanti o disturbanti che siano. Il cibo può stimolare pensieri altri, illude, ci proietta in mondi che non riusciamo a vedere. In quest’ottica in cima alla classifica di quest’anno delle Tre Forchette (52 in tutto, 5 in più dello scorso anno), a pari merito troviamo l’Abruzzo di Niko Romito (Reale a Castel di Sangro) e il Piemonte di Enrico Crippa (Piazza Duomo ad Alba), quest’ultimo in crescita di 2 dallo scorso anno”, dichiarano i curatori della guida.

■ Prima Pagina

Ultim'ora

Altre Storie

Pubblicità

Ultim'ora nazionali

Altre Storie

Pubblicità

contenuti dei partner