RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO – “Egregio Direttore, noi ragazzi degli anni ’80 siamo cresciuti davanti a un camino magico: la televisione. Un piccolo elettrodomestico dei sogni che ha acceso le serate delle famiglie, prima per pochi, poi per molti, infine per tutti.
Sono passati settant’anni da quando i nostri nonni hanno sognato e goduto di questo mezzo. La TV ha accompagnato generazioni, tra trasmissioni, telegiornali, film e telefilm, segnando la svolta dal cinema al piccolo schermo. Oggi, però, la televisione deve fare i conti con il web: ha già ceduto molto alla rete, ma resiste ancora in certe fasce di pubblico.
Troppi canali, troppe repliche, troppa pubblicità: spesso i programmi sembrano solo interruzioni di reclame. Una TV che da professionista è diventata dilettante, che rincorre i social con reality e litigi virali, perdendo la sua forza originaria.
Il futuro? Tornare a fare la TV. Non rincorse, ma risorse. Non spettacoli improvvisati, ma emozioni vere. La televisione deve ritrovare la gioia degli inizi, quando le famiglie si riunivano e le TV private portavano entusiasmo e libertà.
La TV ha regalato emozioni che il web non potrà mai sostituire. W la TV, ma fatta da chi sa fare TV”.
W la TV ma fatta da chi sa fare TV …basta guardare al passato
Cordiali saluti,
Massimo Moletti





















