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“Faccia da sbirro” la nuova rubrica del Moletti: per conoscere gli uomini che hanno servito la Madama

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Potrebbe contenere informazioni obsolete o visioni da contestualizzare rispetto alla data di pubblicazione.

Inizia oggi una nuova rubrica su TN. Faccia da poliziotto (anzi da ‘sbirro’) per conoscere gli uomini che hanno servito la Madama

Il primo è Cosimo Bifano è entrato nel corpo delle guardie di pubblica sicurezza nel 1978 con un bando trovato sul Corriere di Novara.

Perché è entrato in Polizia? C’era già qualcuno di famiglia nella Madama?
No non c’erano parenti nel corpo, ma nei carabinieri che devo dire rimasero un pò delusi.

È stato d’accordo con il passaggio da corpo militare a corpo civile?

Quando sono entrato nelle guardie di pubblica sicurezza, provenivo dall’esercito italiano, quindi militare, sono stato uno degli attori della
riforma del 1981 del passaggio da militare a polizia civile e credimi non è stato semplice. Allora non esistevano in polizia i sindacati, ma molti
come me avevano creato un movimento all’interno e sono stati anni difficili.

Come era visto un poliziotto e come viene visto oggi?
Beh quando sono andato in pensione ho provato da una parte soddisfazione per aver raggiunto un traguardo e dall’altra la consapevolezza che nella società c’è bisogno di poliziotti in pensione che facciano da tramite tra cittadini e polizia e forze dell’ordine. Ai miei tempi il poliziotto era visto come uno che non ragionava e che imponeva la legge, oggi credo sia visto come uno che ragiona e che difende i più deboli.

Siamo abituati a vedere la Polizia in tv ma rispecchia la realtà?

Beh in tv e suoi social spesso la polizia viene dipinta in modo irreale, la polizia di oggi è attenta ai bisogni dei cittadini alla loro incolumità e molti miei colleghi soffrono situazioni che sfociano purtroppo con parecchi suicidi. Un fenomeno che sta aumentando nelle forze dell’ordine e nella polizia, tant’è che è attivo un servizio psicologico interno.

Un consiglio ai giovani che vogliono entrare a fare i poliziotti

Ai giovani consiglio di fare questa esperienza che fa crescere l’animo umano e che riempie di gioia quando si aiuta un cittadino onesto, credimi non ha prezzo la soddisfazione che si prova. I giovani possono trovare valori fondanti che in altri lavori non trovano. Certamente se lo si fa con testa e cuore.

Non servirebbero più commissariati per fare più servizio e cooperazione con le altre forze ?

Si commissariati servirebbero eccome, questo è il tema annoso che purtroppo ho dovuto affrontare quando facevo il sindacalista del SIULP.Il coordinamento sui territori è fondamentale ma in realtà non avviene ,ci sono ancora troppe resistenze tra i vari corpi presenti e si disperde energia preziosa. La polizia democratica deve avere la possibilità di essere sempre più vicina ai cittadini e lo potrebbe fare se riuscisse a coordinare tutte le forze di polizia, dai vigili carabinieri, finanzieri, ect.

Il suo giorno più bello in divisa ?
Il giorno più bello con la divisa ,tanti giorni, da quando la indossai la prima volta a Moena a quando feci il giuramento a Caserta ,ogni giorno a servizio della collettività cercando sempre di Ascoltare e poi scrivere i verbali. un difensore delle istituzione ha il dovere di ascoltare e poi scrivere. molte volte uno scritto può rovinare una persona e questo non lo concepisco ,va applicata la legge ma va valutata con il cuore .il codice a volte è freddo ma il poliziotto ha il cuore caldo e deve avere la professionalità sufficiente ,non è una macchina.

I reati sono passati in gran parte dalla strada al web, servono più addetti alle tecnologie ?
Sì vero sono aumentati i reati informatici, abbiamo bisogno di risorse umane in questo settore sempre piu in espansione che rovina molti cittadini iniziando dai più giovani anzi direi dall’asilo. Oggi dovremmo creare scuole un nucleo inserito nelle scuole ,però che venga percepito non come repressione dei crimini, ma come conoscenza del problema. partendo dai genitori e dai consigli d’istituto,una fase discreta che coinvolga i ragazzi e li renda partecipi al progetto. fondamentale la conoscenza del problema ,la polizia lo fa già ma secondo me vine percepita ancora come repressione e non come vorrei di confronto e didattica ovvio che dovrebbero collaborare i dirigenti scolastici e soprattutto occorre a mio avviso una riforma della scuola che non potrà essere gestita come adesso. La scuola crea educazione e quindi anche questa fase con la polizia, vedo bene funzionari di polizia che vanno nelle scuole avvicinano i ragazzi e li
fanno sentire partecipi alla vita della società.

Con tutti i reati minori e minorili non sarebbe il caso di introdurre una polizia scolastica ?
Certamente un poliziotto dopo un trascorso nelle istituzioni, rimane sempre a vita un poliziotto perchè ha sempre l’attitudine ad ascoltare, osservare, fotografare, l’esperienza maturata non si perde, anzi prosegue sempre nella ricerca della Giustizia che ispira un appartenente alla polizia di stato.

Poliziotto una volta, poliziotto per sempre come vede il futuro della Madama?
La polizia dei miei tempi non esiste più, oggi i miei colleghi godono di diritti che allora non avevamo e forse non se ne rendono conto, dal movimento siamo arrivati a decine di sigle sindacali che non aiutano a mio avviso a risolvere i problemi attuali dei poliziotti. La Polizia deve continuare ad aprire le porte ai bisogni delle persone che ci riconoscono
il merito, che trovano in noi un amico che ci consiglia, un amico che ci rispetta e che a volte ci dice anche cose che non vorremmo mai sentire che ci aiuti a riflettere sulle scelte quotidiane e che soprattutto ci aiuti a far rispettare le regole della Democrazia e del rispetto civile.

Questo articolo fa parte dell'archivio di Ticino Notizie e potrebbe risultare obsoleto.

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