RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO – “Egregio Direttore, siamo arrivati al punto in cui la politica ha davvero stancato. Non solo invade ogni spazio, ma pretende pure di dettare il tono dell’arte, che troppo spesso si mette al servizio dei potenti e degli influenti di turno. Il “radical chic” è diventato una moda come un’altra: non un pensiero, ma un dress code.
Il problema è che molti seguono queste correnti come un ragazzo segue un aquilone: senza sapere dove li porterà. Un tempo si diceva “vai dove ti porta il cuore”; oggi, viste certe indiscrezioni, sembra più “vai dove ti porta il… resto”.
La politica è diventata il prezzemolo della vita pubblica: la trovi ovunque, persino quando non dovrebbe esserci. Il risultato è un’esistenza trasformata in una turca di orrori. La TV è ormai inguardabile, i giornali sopravvivono solo nelle rassegne stampa, e spesso sembrano più necrologi che informazione.
Viviamo un’epoca in cui far ridere senza offendere è un miracolo. La satira è diventata un esercizio di equilibrismo, e un film non è più una storia da raccontare, ma un pretesto per schierarsi, vantarsi, attaccare. Un tempo bastava una gag un po’ irriverente; oggi bisogna attraversare un campo minato di principi, codici e sensibilità.
Eppure non è la prima volta che accade. Negli anni ’70 si rideva delle persone troppo serie e piene di sé: era una risposta all’eccesso di critica. Oggi, invece, sembra che molti ridano o piangano “a comando”, come se l’emozione fosse un format.
Le battute dovrebbero nascere dal cuore, non da più in basso. Altrimenti diventano solo forzature. Un film campione d’incassi farà felici molti – anche economicamente – ma se davvero cambierà lo stile o lancerà nuovi autori, questo lo vedremo.
Il pubblico italiano è stanco: guarda poca TV, legge pochi giornali, e sui libri… si vedrà. La rete non stufa: semplicemente, oggi si va al cinema per poi recensire, copiare battute, rifare scene. È il meccanismo che ha reso celebri tanti prodotti bollati come “non politically correct”.
L’effetto bastian contrario funziona sempre, ma non basta a cambiare un’epoca. Perché avrà successo? Perché la gente parlerà, scriverà, discuterà. Ma il timone del vapore non sarà mai in mano alla “pancia”: quella, al massimo, ti manda in Parlamento. Governare è un’altra storia.
Alla fine restano due correnti: chi vuole andare avanti e chi vuole tornare indietro. Giusto o sbagliato? Difficile dirlo. Ma di certo non dovremmo caricare un semplice film di un peso che non può sostenere.
Siamo passati da “va’ dove ti porta il cuore” a “va’ dove ti porta il resto”. Io, per sicurezza, continuo ad andare nella direzione opposta: quella dove mi mandano sempre… al bagno”.
Max Moletti


















