Da Casorate Primo, al confine tra Pavese e Abbiatense, arriva una bellissima storia legata ad una dottoressa che ha avuto un ruolo determinante per consentire al nostro grande Gianmarco Tamberi di vincere l’oro olimpico nel salto in alto. Davvero bellissima: leggetela.
ORA A GIANMARCO TAMBERI: UN MERITO CHE VA RICONOSCIUTO ALLA SUA DOTTORESSA
Meeting di Montecarlo 2016. Siamo in tribuna di fronte al salto in alto. Gianmarco Tamberi sbaglia un salto e si lascia andare sul materassone. Si tiene la caviglia in mano. A mio avviso – osservazione biomeccanica del gesto – si è rotto e lo dico ad Antonella Ferrario, il medico sportivo e ortopedico della nazionale di atletica con la quale, e col marito Mauro Gerola, sono andato a Montecarlo.
Antonella Ferrario ha una deformazione personale: porta sempre con sé la borsa del medico. Vede che Gianmarco non si rialza, parte, va dai dirigenti di gara e si presenta. Visita subito l’atleta, che conosce bene. Partono immediatamente per Pavia dove Tamberi sarà operato dalla Dott. Ferrario il mattino seguente.
Il resto è storia che conoscete, Gianmarco ce lo ha mostrato col gambaletto con scritto “road to Tokyo”.
Nessuno, non Bragagna, non Tilli, ha citato la Dott. Ferrario, ma molto del merito va a lei.
Antonella Ferrario è una persona riservata, che non ama i riflettori anche se ha permesso a decine di atleti infortunati di riprendere la carriera sportiva e giungere a medaglie olimpiche e mondiali, che si spende per lo sport “a 360 gradi”. E per onorare questo suo amore per lo sport la propongo mentre fa da speaker alle gare organizzate dalla sua società, l’Atletica Casorate Primo.
ASD ATLETICA CASORATE PRIMO (le foto sono tratte dalla loro pagina Facebook)
