“E’ vero, confermo tutto: ieri sera ho detto in Comune a Lodi, riferendomi a via Lodino (strada del capoluogo bassianeo con un alto tasso di negozi gestiti da stranieri) che questa via ‘va bonificata più che sistemata’. E ancora: ‘Educhiamoli, campo di rieducazione. Lì c’è un campo di calcio: li chiamiamo lì 3 ore, facciamo educazione civica agli stranieri: gli spieghiamo come si vive in un Paese civile. Tanta gente la pensa come me”.
Ammette tutto e ribadisce quanto ha detto nell’ultimo consiglio comunale Gianmario Invernizzi, da consigliere in lista civica e da politico schierato a destra, impegnato da decenni in ambito amministrativo. Ma il giorno dopo, cioè oggi, vuole sottolineare: “Ma io non sono razzista. Sono 50 anni che sono accusato di essere razzista. Ma mi dà anche fastidio lo sfruttamento dei Paesi africani. Tutto è nato dal fatto che dicevo che avevo deciso di fare camminate per la sicurezza in città. Un po’ ispirandomi ai City Angels a Milano. Poi ieri sera – aggiunge – si parlava della riqualificazione di via Lodino, che è una via centrale che, purtroppo, appare degradata. Esiste anche il problema di chi parcheggia in maniera selvaggia. Comunque io non sono razzista. Assolutamente no. La questione, per me, è di rispetto. Io di razzismo non ho niente. Voglio dire anche che io ho avuto dipendenti extracomunitari bravissimi”.