Nelle operazioni di abbattimento dei maiali colpiti dal virus della peste suina negli allevamenti del novarese non sono mancate situazioni che non hanno consentito la corretta applicazione dei metodi di abbattimento, in particolare l’elettrocuzione, causando inevitabili sofferenze agli animali. Lo conferma Bartolomeo Griglio, responsabile prevenzione sanita’ veterinaria della Regione Piemonte in una intervista inserita nel servizio della giornalista Giulia Innocenzi che andra’ in onda nella puntata di oggi alle 20,30 di Report su Raitre, il cui contenuto l’Agi ha potuto vedere in anteprima.
“Abbiamo rilevato il fatto – dice Griglio – che in alcuni casi la pistola, la pinza non ha funzionato, abbiamo dovuto applicare un altro metodo per uccidere l’animale. Abbiamo rilevato che in alcuni casi e’ successo che il suino era troppo pesante e ci ha rotto la gabbia e abbiamo dovuto inseguirlo per poterlo pinzare”. Innocenzi racconta, con il supporto delle immagini riprese dal drone durante gli abbattimenti a Trecate, che, per esempio, un maiale gia’ finito nel container era ancora vivo. Cosi’ un operaio ha dovuto ucciderlo con la “pistola captiva”. Il tema e’ quello della scelta dei metodi per la soppressione dei suini malati: in Piemonte negli ultimi mesi il moltiplicarsi di focolai negli allevamenti ha costretto ad abbattere 20.000 maiali in ben 9 siti, di cui sette in provincia di Novara.
Franco Tinelli, direttore dei servizi veterinari dell’Asl, inizialmente aveva dichiarato che verra’ utilizzato il “gas anestetizzante, cosi’ da procedere senza far soffrire gli animali”. Ma con i droni del team di Food For Profit si scopre che viene usata invece l’elettrocuzione. Il servizio si occupa anche della questione del contenimento dei cinghiali, uno dei principali vettori della Peste suina africana, e comprende anche una intervista al ministro dell’agricoltura Francesco Lollobrigida, in particolare sulle dimissioni di Vincenzo Caputo, commissario nazionale per la Psa, depositate il 26 luglio scorso, proprio alla vigilia dell’esplosione dei focolai nel novarese.