A Tornavento la ventiseiesima rievocazione storica della battaglia del 22 giugno 1636

Alla dogana austroungarica a Lonate Pozzolo, dopo la “piccola scaramuccia” del mattino nella piazzetta di Tornavento, nel pomeriggio di domenica 30 giugno si è svolta la rappresentazione degli scontri tra le truppe spagnole e quelle franco-sabaude.

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Un centinaio di rievocatori con cannoni, picche, alabarde e cavalli. La pagina di storia della Guerra dei Trent’anni che ha coinvolto il territorio di Tornavento è stata fatta rivivere nella 26^ edizione organizzata dall’associazione culturale enogastronomica “Cavalieri del Fiume Azzurro” in collaborazione con l’associazione “Tercio de Saboya” e, per la prima volta, con i Lions Club Lonate Pozzolo Brughiera.

Andrea Colombo, vicesindaco di Lonate Pozzolo e assessore alla Cultura, nel salutare il pubblico ha ringraziato organizzatori e rievocatori e ha poi letto un messaggio dell’assessora regionale alla Cultura Francesca Caruso: “Ricordare il nostro passato è l’unico modo di comprendere il presente ed immaginare il futuro”, e si è soffermata sulla storia e sulla bellezza di cui il territorio è ricco. Un aspetto ripreso anche da Marta Pozzoni, delegazione di Seprio del Fondo per l’Ambiente Italiano. Presente anche l’assessora alle Politiche Sociali di Lonate Raffaella Bandera.

“Continuiamo a raccontare la nostra identità, la nostra storia e le nostre tradizioni”, ha affermato Franco Bertoni, presidente dei Cavalieri del Fiume Azzurro.
Inserita nella Mappatura nazionale delle rievocazioni storiche, quella di Tornavento è l’unica della provincia di Varese e una delle più importanti della Lombardia. Diversi i gruppi che sono stati ingaggiati provenienti da Lombardia, Piemonte e Svizzera: la “Confraternita del Leone” di Brescia,il gruppo “Facchetti” di Turbigo, “Giovanni de Reges” di Revello (CN), “La Cerchia” di Castelmagno (CN), “Le milizie paesane” di Grugliasco (TO), “Il mastio” di Ivrea (TO), “I veterani delle Fiandre” di Novi Ligure (AL); e da quattro edizioni è presente anche il gruppo “I Cavalieri de la spada nella rocca” di Bellinzona, presente da quattro edizioni.

“Un traguardo impensabile all’inizio della nostra avventura iniziata nel lontano 1996, questo ci rende orgogliosi del risultato e rende onore a tutti gli Storici che hanno lavorato per riportare alla luce dagli archivi, sparsi in tutta Europa, le fonti che narrano i fatti di questo importante evento, che ha inciso profondamente nello svolgersi della Guerra dei Trent’anni 1618-1648”, ha ricordato il Cavaliere del Fiume Azzurro Angelo Fornara speaker della manifestazione.
Nei decenni, a cercare negli archivi sono stati gli storici Giandomenico Oltrona Visconti, Franco Bertolli e di recente il professore canadese Gregory Hanlon, docente alla Sorbona a Parigi, autore del libro “Italia 1363. Cimitero degli eserciti”, presentato lo scorso anno nel Monastero di San Michele.

Al termine il malore di un rievocatore prontamente soccorso dall’assessora Bandera.
La manifestazione è stata la chiusura di tre giorni dedicati alla storia locale: venerdì nella sala civica al Monastero di San Michele, dopo la proiezione di filmati degli esordi dell’associazione, c’è stata la donazione della scultura in marmo di Candoglia realizzata dall’artista e Cavaliere Giorgio Bernasconi e che è stata dedicata a tutti i Caduti della Battaglia e il gemellaggio tra il Lions Club Lonate La Brughiera e i Cavalieri del Fiume Azzurro.

Sabato pomeriggio era stato dedicato alla visita all’accampamento allestito alla Vecchia Dogana austro-ungarica, con una passeggiata al Fosso del Panperduto, il principale luogo dove sono rinvenuti i reperti.

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