Un’altra medaglia da appuntare al petto, dopo 36 anni di storia obiettivamente straordinaria, per la cascina Caremma di Besate.
A pochi chilometri da Milano, immersa nel paesaggio agricolo del Parco del Ticino, Cascina Caremma continua a essere un modello esemplare di agricoltura etica, ospitalità autentica e innovazione rurale. Una qualità riconosciuta anche dal Gambero Rosso, che ha recentemente segnalato la struttura tra le realtà più meritevoli del panorama agrituristico lombardo, premiandone il legame profondo con la terra e l’eccellenza delle produzioni.
Raggiungere Besate richiede meno di un’ora, ma l’impressione, varcato il vialetto della cascina, è quella di entrare in un mondo diverso: non una semplice “fuga nel verde”, ma un’azienda agricola viva, operosa, che da oltre trent’anni coltiva campi, alleva animali e accoglie visitatori in un luogo rimasto fedele alla propria identità. Come ricorda il fondatore, Gabriele Corti, «i valori non sono mai cambiati: rispetto dell’ambiente, produzione sostenibile, volontà di condividere la nostra terra. L’agriturismo è nato naturalmente da questa vocazione all’accoglienza».
Dalle domeniche con gli amici a un punto di riferimento culturale
La storia della Caremma è cresciuta senza un progetto preconfezionato, ma seguendo l’evoluzione spontanea dell’interesse del pubblico. «Alla fine degli anni Ottanta – racconta Corti – ogni domenica arrivavano sempre più persone. Era evidente che la gente aveva bisogno di ritrovare la campagna, non di osservarla da lontano». Da questa intuizione nasce l’apertura al pubblico, accompagnata dal celebre motto: “Cascina Caremma riscopre quella piccola parte di contadino che c’è in ognuno di noi”.
Negli anni la diversificazione è diventata un tratto distintivo. La cascina ha ampliato le coltivazioni – dai ceci al miglio, fino ai fagioli dall’occhio – e introdotto le capre per produrre formaggi a metro zero. Con l’ingresso del figlio Tommaso, il progetto si è ulteriormente rafforzato grazie alla rete di collaborazioni sul territorio, come il negozio “Radici” nel centro storico di Abbiategrasso.
Ospitalità moderna senza perdere l’anima contadina
La struttura ricettiva si è evoluta, passando dalle camerate spartane degli anni Novanta a un’accoglienza più confortevole. Ma il filo conduttore non è cambiato: autenticità, semplicità, contatto diretto con la terra.
Il ristorante Filo di Grano, anche questo premiato dalla critica gastronomica, interpreta in chiave contemporanea i prodotti della cascina, mantenendo un legame strettissimo con le materie prime locali. La spa, inaugurata nel 2005, integra elementi naturali – segale, riso, mais, lavanda, legni recuperati – dimostrando che il benessere può essere perfettamente compatibile con il rispetto del paesaggio rurale.
Cultura, territorio e una comunità in crescita
Cascina Caremma è anche un laboratorio culturale. Il rapporto con La Terra Trema, festival dedicato ai vini e alle agricolture sostenibili, ha aperto nuove collaborazioni con produttori, vignaioli e realtà indipendenti, alimentando una comunità attenta alla qualità e alle pratiche etiche.
Le serate tematiche su pane, vino, salumi e formaggi registrano sempre il tutto esaurito. «La gente cerca conoscenza, non spettacolo» spiega Corti. «L’esperienza diretta vale più di qualsiasi programma televisivo».
Oggi la nuova stagione del festival punta su eventi itineranti tra Besate, Rho e altre località, con l’idea di ampliare un percorso che è sempre stato prima culturale, poi enogastronomico.
Per Tommaso, il futuro della cascina è chiaro: «Il turismo rurale ha una funzione educativa. Le persone riconoscono il valore del lavoro agricolo pulito. Continuare a produrre, sperimentare e creare rete è ciò che ci appassiona di più».
Complimenti a Lele, a Tommaso e a tutto l’ormai grande staff della Caremma e del Filo di Grano! Orgoglio dell’Est Ticino.
-foto tratte da www.gamberorosso.it






















