Una massa d’aria artica-marittima si sta muovendo dal Nord Europa verso il bacino del Mediterraneo, pronta a portare un brusco ribaltone. Dopo settimane segnate da temperature miti e giornate quasi autunnali, l’Italia vivrà un cambio di passo deciso: calo termico anche di 10–12°C, ritorno della neve sulle Alpi e un aumento marcato della ventilazione.
Il giorno peggiore potrebbe essere sabato 22 novembre, quando l’aria più fredda farà il suo ingresso diretto sulla Penisola e il maltempo si concentrerà soprattutto al Centro-Nord.
Il freddo non durerà molto, ma arriverà in modo improvviso e nella fase più umida dell’autunno: proprio per questo, vale la pena prepararsi con qualche accorgimento pratico.
Perché i consigli sono importanti questa volta
Il problema non è tanto il freddo in sé, novembre può portare irruzioni ben più intense, quanto il fatto che questo arrivo sarà particolarmente brusco.
Negli ultimi giorni abbiamo registrato anomalie termiche positive diffuse, con massime ben oltre la media stagionale: localmente fino a +5°C. Con un terreno ancora caldo, mari relativamente tiepidi e tanta umidità nei bassi strati, l’ingresso di aria artica farà scattare una serie di “effetti collaterali”:
instabilità e piogge diffuse, soprattutto al Nord e sul medio Tirreno;
neve anche a quote medio-basse sulle Alpi, localmente sotto i 700–900 metri;
prime gelate in pianura tra sabato sera e domenica al Nord-Ovest;
possibili mareggiate sulle coste tirreniche e ioniche;
brusco calo termico, percepito come ancora più intenso a causa del vento teso.
In questo contesto, ecco sette consigli davvero utili per affrontare il peggioramento senza ansia e senza banalità.
1) Controllare la pressione delle gomme, non solo cambiarle
Con il calo delle temperature, la pressione degli pneumatici scende naturalmente. Bastano 5–7°C in meno per perdere 1 PSI. Una pressione troppo bassa aumenta lo spazio di frenata e riduce l’aderenza su asfalto freddo o bagnato: molto meglio fare un controllo preventivo, anche se si montano gomme quattro stagioni.
2) Fare un test di accensione del riscaldamento
Molte persone tengono l’impianto spento fino all’ultimo, ma dopo settimane di inattività radiatori e caldaie possono avere aria residua, filtri sporchi o semplicemente rendimenti più bassi. Un test di 10–15 minuti consente di capire se tutto funziona, evitando stress proprio nei giorni più freddi.
3) Proteggere tubature e rubinetti esposti
Le prime gelate potrebbero interessare soprattutto Piemonte, Lombardia e Veneto tra sabato e domenica, con minime anche sotto lo zero nelle zone interne.
Un semplice isolamento dei rubinetti esterni o delle tubature in terrazza evita spiacevoli sorprese.
4) Attenzione al ghiaccio mattutino: si forma nei punti più “insospettabili”
Le prime gelate spesso portano micro-zone di ghiaccio difficili da notare: ponti, sottopassi, tratti in ombra tutto il giorno, scalinate pubbliche.
Per chi va a scuola o al lavoro presto, è bene prendersi due minuti in più la mattina per verificare la presenza di patine scivolose.
5) Occhio a vento forte e mareggiate
Il fronte freddo arriverà accompagnato da venti tesi di Maestrale, Tramontana e Grecale.
Le coste tirreniche e ioniche potrebbero essere interessate da mareggiate rilevanti, con onde localmente oltre i 3 metri. Chi abita sul litorale deve prestare attenzione agli spostamenti lungo le coste esposte.
6) Aria secca in casa? Non correre agli umidificatori elettrici
Il contrasto freddo/caldo porta spesso a un’aria interna molto secca.
Prima di accendere dispositivi elettrici, basta un rimedio semplice: una piccola bacinella d’acqua vicino ai termosifoni, oppure un asciugamano leggermente umido. Una soluzione naturale e gratuita.
7) Pianificare gli spostamenti in montagna
Sulle Alpi tornerà la neve in modo più convinto, con accumuli potenzialmente importanti tra Lombardia, Trentino e Veneto. Sabato sarà la giornata più critica: neve oltre 900–1100 m, ma localmente anche più in basso nelle valli più fredde. Chi ha in programma gite o escursioni deve consultare i bollettini locali, perché il vento forte potrebbe creare condizioni di scarsa visibilità.
In sostanza il primo assaggio d’inverno è servito.
Quella in arrivo non sarà l’“ondata di gelo del secolo”, ma rappresenta il primo vero assaggio d’inverno, capace di portare pioggia, neve e un calo termico percepito in modo brusco dopo settimane quasi tiepide. Bastano pochi accorgimenti, concreti e non banali, per vivere questi giorni senza disagi.




















