Magenta, Via Novara: c’era una volta il Capolinea…

Nel percorso di rigenerazione e riqualificazione dell'asse ovest est promosso dalla Giunta Del Gobbo anche l'abbattimento di uno storico edificio ormai fatiscente

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Per chi ha vissuto la Magenta della fine del secondo millennio il ‘Capolinea’ è stato un punto di riferimento per tantissimi ragazzi che frequentavano le scuole della città.

In special modo le generazioni degli anni ’70 e ’80 si ricorderanno bene quel bar paninoteca che sorgeva in fondo alla via Novara, a pochi passi dalla caserma dei Carabinieri e praticamente attaccato al glorioso ‘Macello’, scuola che ingiustamente si è portata dietro questa nomea ma che ancora oggi forma studenti che riescono ad entrare immediatamente nel mondo del lavoro.

‘Il Capolinea’ non c’è più. Del resto quello storico edificio era ormai diventato un rudere da parecchi anni a questa parte. Un struttura fatiscente e pericolosa che avevano dovuto essere ‘imbragata’ per la sicurezza dei pedoni.

Chi passa da lì in questi giorni vede le ruspe in azione merito dell’operazione Iper che l’Amministrazione Del Gobbo ha portato a termine. Da un lato fa un po’ di malinconia, perché la vecchia insegna resiste stoicamente tra le macerie, dall’altro lato, è un segno tangibile di una Magenta che vuole ripartire lasciandosi alle spalle la stasi e i ruderi di oltre dieci anni, costellata appunto da queste brutture.

Certo negli anni ruggenti il ‘Capolinea’ il cui nome va da sé era perfettamente in tono con le fermate di Atinom e ATM che erano lì dirimpetto (già la vecchia Atinom…) ha avuto il suo significato per la vita cittadina e comunitaria. Tant’è che in un certo periodo aveva anche ospitato la sede dei Drughi bianconeri, ormai non più presenti.

Poi un lungo periodo di abbandono fino alla riqualificazione partita in questi giorni. Il degrado finalmente lascerà spazio al decoro cittadino. Quanto al ‘Capolinea’ resterà nei ricordi chi ha traguardato con quel locale gli anni della gioventù.

F.V.

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