Via Milano: la ‘suggestione’ per il futuro dell’ex ATM. Un altro tassello per il ‘Rinascimento Magentino’

Il 16 ottobre l'area andrà all'asta. In caso di esito positivo, il primo passo per rilanciare un intero quartiere a due passi dal centro. Del Gobbo: "Sarebbe la settimana area rigenerata e restituita alla Città durante i miei mandati da Sindaco". In attesa dell'ex Saffa...

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“Approvato il documento di Piano l’Urbanistica si è rimessa in moto a Magenta. Questo significa che Magenta è ancora attrattiva”. Così stamani è stata introdotta la conferenza sul futuro di un’area strategica per la città qual è l’ex Atm.

Si attende a questo punto con trepidazione la data del prossimo 16 ottobre, quando, l’area sarà messa all’asta.

Dopodiché con l’auspicio che vi sia un acquirente allora potranno partire ragionamenti molto interessanti per il futuro di Magenta. Parola di Simone Gelli assessore alla partita che molto si sta prodigando insieme al Sindaco Del Gobbo e all’area tecnica ben guidata dall’Ingegner Alberto Lanati perché il ‘Rinascimento Magentino’ passi anche e soprattutto da queste operazioni.

“Abbiamo mantenuto la volumetria pre esistente (4.282,80 mq) – ha confermato Gelli – Abbiamo avuto incontri con Atm, da cui è emerso per inciso che non esisteva alcuna idea sul Liceo Quasimodo come sbandierato a suo tempo dal PD. L’incontro con noi è stato prezioso perché abbiamo compreso che c’è la concreta volontà di Atm di collaborare per fare qualcosa di bello per Magenta”.

“Siamo così riusciti a trovare la quadra – ha confermato l’Assessore alla partita – C’è stata una delibera di Giunta, appunto, per rimarcare che il comune vuole andare avanti su questa strada”.

Di particolare interesse il discorso sulle cessioni al Comune con tutto il fronte strada su via Milano, si potrebbero creare parcheggi, un parco pubblico a disposizione della città, aree per fare sport. Insomma tanta roba.

“Sono suggestioni con cui andremo a ragionare – ha aggiunto Gelli – In più la cessione della palazzina fronte strada dell’Atm che veniva usata come dopo lavoro che non va dimenticare. Anche questa potrà essere restituita alla città e potrebbe servire come sede di qualche associazione oppure per allargare gli uffici comunali”.

Gelli ha quindi tratteggiato un discorso più ad ampio respiro rispetto al tema Urbanistica.

“Stiamo lavorando sull’asta est ovest per rilanciare Magenta. Lo scenario urbanistico si sta muovendo su questo asse: dall’area ex Atm, proseguendo con la Via Naj Oleari, quindi, l’area vicino ai Carabinieri con l’abbattimento dello storico bar Capolinea (edificio ormai fatiscente), così come la convenzione con l’Iper sottoscritta la scorsa settimana che significa una nuova rotonda, un parco completamente riqualificato vicino alla Stazione dell’Arma, una pista ciclabile di collegamento tra via Leopardi e via Novara e un’altra sessantina di parcheggi”.

“Idealmente dall’Iper fino all’Ospedale stiamo sistemando aree che non erano belle da vedere per una città che punta sul bello per rilanciarsi. Abbiamo aperte le partite su Novaceta e Saffa. Su quest’ultima stiamo cercando di ampliare l’offerta cercando di renderla più appetibile”. Dunque, un attivismo importante che significa maggior dinamismo ma anche possibilità di introitare oneri d’urbanizzazione da tramutare in altre opere pubbliche e servizi per la città.

Non ultima la politica sulla casa che molto a cuore alla Giunta Del Gobbo. “Negli ultimi 3 anni stiamo subendo i nuovi arrivi da Milano, c’è penuria di abitazioni con le prime consegne a Magenta nella primavera del 2025, questo fare lievitare anche il prezzo ma non sono tutti dei paperoni: anche quest’ultima manovra potrebbe contribuire a costruire una città che va tra i 25/26 abitanti, il focus su cui ci siamo sempre assestati ma che sia accessibile a tutti”.

Venendo ancora all’area ex ATM in caso di acquisto, la filosofia dell’Amministrazione è quella che il possibile compratore sfrutti in altezza gli spazi edificabili. “Il leit motiv è quello della Naj Oleari – ha concluso Gelli – lavorare in altezza vuol dire avere più verde cittadino anche a livello privato, il che male non fa per un’idea di città più sostenibile e proiettata nel futuro”.

F.V.

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