Mario Mantovani vicepresidente della Commissione Affari Giuridici in Europa. ll consenso popolare e la ferrea tenacia vincono sulla malagiustizia

Lunedì sera bagno di folla a Cuggiono con Ignazio La Russa e Attilio Fontana, ieri l'importante elezione nel Parlamento Europeo

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“E quanta gente c’è stasera? Migliaia.. Quando ci si mette, Mario fa davvero le cose in grande. Poi ogni tanto esagera”, e giù una risata. Ignazio La Russa, sul palco di villa Clerici a Cuggiono, ama come sempre scherzare. Ma dall’alto il colpo d’occhio è impressionante: il bagno di folla per la Festa della Vittoria che Mario Mantovani ha organizzato, come sempre sul finire del mese di luglio, è senza precedenti.

Certo, tirano un vento e un tempo nuovo, o meglio Mantovani è tornato caparbiamente, con forza e coraggio (il nome della lista con cui ha vinto ad Arconatr), al centro della scena politica. La lunga e dolorosa traversata del deserto, gli anni della gogna mediatico-processuale, dell’infamia di una galera patita da innocente, è ormai solo un amaro ricordo. La presenza di Ignazio La Russa, le parole al miele di Attilio Fontana (“Mario saprà fare molto bene in Europa, perché sa come si fa”), la presenza di parlamentari come Umberto Maerna, Andrea Mascaretti e Cristina Almici (ed ovvimente di Lucrezia Mantovani), di Federico Romani, Christian Garavaglia e molti esponenti di Regione Lombardia, i sindaci, gli amministratori locali giunti da ogni dove.. La giostra ha ricominciato a girare a ritmi vorticosi, e benché siano passati 25 anni dal suo esordio in Europa, la carica è quella dei tempi migliori.

LA VICEPRESIDENZA IN EUROPA
E il giorno dopo la grande festa, ossia ieri, dal Parlamento Europeo è arrivata una grande notizia per l’esponente di Fratelli d’Italia. “Dopo l’elezione a vicepresidente del Parlamento europeo di Antonella Sberna, la delegazione di Fratelli d’Italia diventa sempre più centrale all’interno delle istituzioni europee”. Così in una nota il capodelegazione di Fratelli d’Italia a Bruxelles Carlo Fidanza e il copresidente del gruppo ECR al Parlamento europeo Nicola Procaccini. “Esprimiamo grande soddisfazione per l’elezione a vicepresidenti di commissione degli eurodeputati di Fratelli d’Italia Alberico Gambino (Affari Esteri), Elena Donazzan (Industria, ricerca ed energia), Pietro Fiocchi (Ambiente), Mario Mantovani (Affari giuridici), Giuseppe Milazzo (Pesca) e Francesco Ventola (Sviluppo regionale). Inoltre, nei giorni scorsi sono stati nominati coordinatori del gruppo ECR Carlo Fidanza in Agricoltura, Chiara Gemma in Occupazione e Affari sociali, Lara Magoni in Cultura e Istruzione, Denis Nesci in Sviluppo regionale, Daniele Polato in Commercio internazionale e Ruggero Razza in Sanità pubblica. A loro si aggiunge Giovanni Crosetto, vice coordinatore in Affari economici. Forti di questi importanti ruoli e con il supporto dell’intera delegazione, continueremo a difendere gli interessi dell’Italia in Europa nel pieno rispetto del mandato che gli italiani ci hanno assegnato”. Un tema, la giustizia, che rientra senza dubbio nelle corde e nella sensibilità di Mantovani.

IL SEGRETO DEL RITORNO
Ma che senso, o meglio che sapore ha questo prepotente rientro di Mantovani al centro della scena politica locale e nazionale? Ce lo rivelano le parole di una persona che lo conosce molto bene, e da anni. “Non si tratta e non è una vittoria di queste elezioni, ma di 9 anni di attesa, sofferenza e certezza della verità che il popolo ha confermato con lo strumento più forte del quale è dotato: il voto. A cui si aggiunge la variabile umana, la forza, il coraggio e la tenacia di un uomo che ha dato una grande lezione di resistenza, di metodo, perseveranza e libertà interiore. E’ anche ed infine un segnale alla politica e alle Istituzioni, contro la politica politicante e di affermazione di un modello centrato sulla serietà della politica. Una politica la cui ricetta è sempre la stessa, fatta di presenza, dialogo, confronto, costruzione del consenso rispetto all’improvvisazione, contro ogni improvvisazione ed incompetenza”. Nè più, nè meno..

Il consenso popolare, il rapporto mai interrotto con la ‘sua’ gente, il richiamo costante al rapporto con l’elettorato, col territorio, è il sale della politica ‘secondo’ Mantovani. Un metodo che a qualcuno può apparire datato, agè. Ma che in pieno 2024 ha dimostrato, per l’ennesima volta, di funzionare perfettamente. Come un orologio svizzero che funziona perfettamente. Al secondo, anzi al millesimo. Un tempo nuovo che sa di antico.

Ghino Di Tacco

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