Torniamo sulla questione del servizio di vigilanza armata nei pronto soccorso degli ospedali di Magenta e Legnano. I problemi sono stati segnalati da Fisascat Cisl Milano Metropoli tramite lettera firmata da Flavio Di Matola a Prefettura, Questura e Ispettorato del Lavoro. βLa Fisascat Cisl di Milano, anche tramite la propria RSA, – scrivono – ha piΓΉ volte evidenziato a ISSV PUMA, lo stato di abbandono, i pericoli e disagi che le Guardie Particolari Giurate subiscono quotidianamente, sia a livello organizzativo, che su tematiche quali salute e sicurezza nei luoghi di lavoro. Ad oggi, nonostante i vari solleciti fatti, non abbiamo avuto alcun tipo di riscontro volto alla soluzione dei problemi e pertanto, chiediamo alle istituzioni in indirizzo, qualora lo ritenessero opportuno, di poter approfondire insieme le questioni che di seguito andremo ad elencareβ.
Le problematiche sono numerose e riguardano lβassenza di mansionario di servizio in postazione, gli ingressi non controllati e accessi liberi da persone non autorizzate nel cuore del PS e reparto OBI (osservazione breve intensiva) dove ci sono pazienti (anche in fin di vita), lβassenza di telecamere che possano riprendere βzone dβombraβ all’interno del pronto soccorso, la mancanza segnale radio per poter comunicare con la centrale operativa in caso di pericolo, i turni massacranti e costretti a camminare per tutto il turno (8/10 km per turnazione) senza avere una postazione dove potersi sedere qualche minuto, la mancanza di una postazione di presidio sicura (una reception con vetro), dove poter dare informazioni, senza essere circondati da decine di persone (anche con problemi psichiatrici). Inoltre vengono spesso segnalate le richieste da parte del personale medico di intervenire in modo deciso su pazienti in stato di agitazione; e la mancanza di una postazione dove poter consumare un pasto in sicurezza. Oltre allβatteggiamento denigrante da parte del personale ospedaliero nei confronti delle guardie soprattutto quando si ritrovano persone non autorizzate in pronto soccorso.
βPurtroppo, – continua Fisascat Cisl – le GPG che svolgono servizio allβinterno del pronto soccorso, si ritrovano quotidianamente a subire minacce ed aggressioni da parte dei pazienti e dei loro parenti, mettendo a rischio lβincolumitΓ di tutto il personale presente in quellβarea. Portiamo allβattenzione degli organi competenti le condizioni di lavoro che portano le guardie a vivere situazioni di altissimo rischio di stress da lavoro correlato e un elevatissimo rischio di salute e sicurezza nei luoghi di lavoro dei suddetti ospedali. Riteniamo inoltre, che tale servizio non dovrebbe in alcun modo essere svolto da una sola guardia giurata, che in caso di emergenza (Γ¨ quotidiana) non possono βbeneficiareβ del supporto di un collega. A questi, vanno assolutamente stigmatizzati gli atteggiamenti denigratori del personale sanitario nei confronti delle GPG. Per tutto quanto sopra, siamo a richiedere tavolo congiunto con ISSV PUMA ed istituzioni in indirizzo, per poter raggiungere delle soluzioni definitive sulle suddette questioniβ.