Fuori e dentro l’ospedale Fornaroli di Magenta, le mille barriere da superare per chi è in carrozzina

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Ritrovarsi in una condizione di disabilità, per fortuna temporanea, vuol dire rendersi conto dei mille problemi che affiggono chi si ritrova a dover condurre, da solo, una carrozzina. Carla Rizzi è una giornalista locale di Magenta che pochi giorni fa ha avuto un incidente che l’ha costretta sulla sedia a rotelle. Fortunatamente la sua è una disabilità che è destinata a scomparire, ma ci vorrà del tempo. Almeno un paio di mesi e non sono certo pochi. Intanto Carla si deve arrangiare perché è una che non ama farsi aiutare se non quando è proprio necessario. Si è accorta subito che accedere all’ospedale Fornaroli, è un vero e proprio dramma.

Un ospedale che dovrebbe facilitare la vita di chi è in difficoltà è pieno di complicazioni. Le barriere architettoniche sono ovunque. Viaggiare in carrozzina senza un aiuto vuol dire rischiare di capottarsi. “Già all’ingresso esterno ci sono dei problemi – spiega Carla – anzitutto per accedere allo scivolo che ti porta all’atrio è necessario scavalcare un piccolo fossato. Pochi centimetri, ma è impresa ardua se si è da soli. E poi c’è lo scivolo con i sampietrini che ti sbatte indietro”. I sampietrini, come è normale che sia, con gli anni si sono deteriorati. Sono affiorate delle crepe che rendono quel tratto ancor più complicato. Se non interviene qualche anima buona che aiuta il disabile da solo c’è ben poco da fare. All’ospedale non si entra. Eppure Carla ci deve entrare perché deve fare la fisioterapia e deve percorrere un certo tratto di corridoio per raggiungere il reparto. Peccato che, in questo breve tragitto, ci sono due porte e aprirle è un’impresa al limite dell’impossibile. In teoria esisterebbe un percorso riservato ai disabili in carrozzina che prevede l’uso dell’ascensore.

E’ più lungo, ma decisamente più semplice e sicuro. Peccato che non esiste alcun cartello (almeno visibile) che lo segnali. Se Carla è riuscita ad arrivare in reparto il ritorno, ultimata la seduta di fisioterapia, non sarà meno problematico L’esterno è un autentico inferno per chi è su una sedia a rotelle. A cominciare dai marciapiedi sconnessi. Scivoli rischiosissimi e tratti impraticabili perché zeppi di crepe. Tratti di competenza comunale sui quali il vice Sindaco Enzo Tenti ha puntato l’attenzione. “Il piano per l’abbattimento delle barriere architettoniche prevede la mappatura dell’intera città. Edifici pubblici, scuole, strade, marciapiedi. Stiamo investendo energie notevoli per risolvere questi problemi. Di certo non si farà tutto in pochi mesi, ma ci arriveremo”. Il video che proponiamo si riferisce solo ai due minuti iniziali. Per la parte interna non è stato possibile per volere della direzione.

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