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Eli Howard & The Greater Good – “End of the Line” (2022). By Trex Roads

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Attenzione: questo articolo fa parte dell'archivio di Ticino Notizie.

Potrebbe contenere informazioni obsolete o visioni da contestualizzare rispetto alla data di pubblicazione.

La Trex Road oggi viaggia in uno stato che non ho mai citato nei miei racconti musicali.

L’Oregon è nel Nord Ovest degli Stati Uniti, posto non lontano da dove nacque il grunge negli anni ’90, ma la band di cui vi parlerò oggi nel suo sound non ha nulla del rock selvaggio di quelle band, se non forse l’attitudine alternativa.
Eli Howard è stato uno dei riferimenti assoluti della scena country dello stato, per più di 10 anni. Uno che ha suonato dal vivo in migliaia di concerti e che ha fatto conoscere il suo talento anche fuori dai confini dell’Oregon.

 

La sua musica è totalmente immersa e ispirata dalle atmosfere del Sud degli States, una miscela di southern rock e country davvero originale e deflagrante. Non scherzo il suono di questi ragazzi è veramente incendiario e non fa prigionieri.

Non è un novizio, è già comparso in album di altri artisti indipendenti come i Lowdown Drifters, ma questo che è il protagonista della storia di oggi, è il loro esordio ufficiale.

Già dalla splendida copertina si notano ispirazioni provenienti da un passato glorioso per la musica southern, un sapore di pesche della Georgia aleggia sulle note di questo disco.

Voi mi direte: ma cosa c’entra un fungo con le pesche? Il fungo era il simbolo della più grande (o una delle più grandi) southern band della storia: la Allman Brothers Band e le pesche invece sono il simbolo dello stato natale della suddetta band e cioè della Georgia.

Lasciamo questa storia di 50 anni fa e torniamo al luminoso presente che aspetta questa band.

E’ vero hanno già condiviso il palco con altre band spettacolari, sono stati apripista dei live dei Whiskey Myers, Shane Smith & The Saints e Steel Woods, giusto per fare qualche nome che ormai riempie gli stadi, ma con questo disco farà nuovi e numerosi proseliti: non ho nessun dubbio.

Il disco si apre con il singolo che ha già spopolato in questi mesi nei servizi di streaming: Wildfire.

Un pezzo che si apre con un coro quasi gotico e la chitarra e sfocia in un trascinato rock del Sud. Il suono è grintoso e “pieno”, la voce è fatta per questo sound, ci accompagna in un viaggio che corre dalle paludi della Louisiana, alle piantagioni di pesche della sopracitata Georgia, ma non disdegna una deviazione nel deserto texano.

Il sound è quello, l’ispirazione dei grandi del passato è declinata in maniera personale e l’aver condiviso il palco con band originali e talentuose, come quelle di cui vi ho parlato prima, ha contribuito alla maturazione di un sound esplosivo.

Il suono delle tastiere poi, che accompagna tutto questo eccezionale opener, immerge il tutto in una foschia seventies che è la ciliegina su questa ottima torta.

Get Right è chitarre, è groove, è un southern rock d’annata e come per il brano precedente la tastiera è la guida verso un suono arrivato direttamente dal passato. Non copiano, interpretano e la voce di Eli Howard merita attenzione, potente, efficace e dannatamente espressiva.

La successiva Piece of Work è una ballata country rock, la steel guitar ruba la scena per qualche minuto alle grasse chitarre elettriche, che però poi tornano per il ritornello. Bellissimo pezzo fra le radici della musica folk americana e un appeal più moderno.

Bad News è un bellissimo pezzo dal sapore anni ’70, le chitarre sterzano nel funk rock, il ritmo ti avvolge e la presenza di un altro autore indipendente dal talento sopraffino, Justin Clyde Williams (vi avevo già parlato di lui in questo articolo : http://ticinonotizie.it/justin-clyde-williams-empty-rooms-2021-by-trex-roads/ ) non fa che aumentare la qualità espressiva di una bellissima canzone dal groove irresistibile. La produzione di TimLightYear è perfetta, lascia libera l’espressività della band, Eli Howard ha un suono southern sì, ma alternativo, non disdegna spaziare dal country alla musica rock del passato e imbrigliarlo sarebbe un delitto.

 

L’assolo di questo pezzo è un gioiello, le lezioni dei grandi del passato sono state assimilate da artisti dal talento vero e sincero.

Volete viaggiare nel tempo? Ascoltate la ballata rock Without You che sembra uscita da una session con il grande e compianto Gregg Allman, i cori, il suono di chitarra acido e leggero. Stempera la tensione dei pezzi precedenti e regala un’altra prestazione vocale di alto livello. Radiofonica se vogliamo, ma di un tempo in cui le radio trasmettevano musica di qualità.

Il disco procede su binari southern, le chitarre sono protagoniste, come in Phone Calls Home, dove il groove è avvolgente e l’intreccio del suono di chitarra ci riporta ancora ai grandi della musica rock americana e la tastiera non fa che accrescere questa sensazione.

Potrei ascoltare una canzone come questa per tutto il giorno senza stancarmi mai e l’assolo di hammond che introduce le chitarre, è gioia per le orecchie. Fantastico!

L’album si conclude con la title track, chitarra acustica in una ballata che la voce di Eli Howard arricchisce, intensa e piena, l’atmosfera si rilassa, dopo essere stata scossa dal groove che avvolge le altre 9 canzoni del disco. La tastiera non manca, giusto per farci ricordare che il sapore del passato non lo si disdegna mai. Una maniera perfetta di concludere un grande esordio.

Un disco che non sembra il primo, una band che è già padrona del suo suond, matura e convincente. Un viaggio fra presente e passato della musica southern, ispirazioni che sono state sviscerate in maniera personale, regalando alle nostre orecchie un mix esplosivo che si attacca all’anima e non la molla più, si ha voglia di ripartire subito e cogliere altre sfumature, altri assoli e altri intrecci, così come succedeva quando si metteva sul piatto un disco di un’altra band con il fungo sulla copertina.

Non vedo l’ora che la Trex Road torni a incrociare le strade di Eli Howard e dei suoi Greater Good, l’appetito vien mangiando e questi ragazzi hanno appena cominciato a sfamare le nostre anime.

 

Buon ascolto,

Claudio Trezzani by Trex Roads  www.trexroads.altervista.org

(nel blog trovate la versione inglese di questo articolo a questo link : https://trexroads.altervista.org/end-of-the-line-eli-howard-and-the-greater-good-2022-english/)

 

Questo articolo fa parte dell'archivio di Ticino Notizie e potrebbe risultare obsoleto.

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