Il virus della West Nile che sta circolando nel nostro Paese ha causato, secondo i dati riferiti al 20 luglio, “un totale di 10 casi d’infezione” di cui “7 casi nella regione Lazio, tutti nella provincia di Latina, 1 in regione Piemonte nella provincia di Novara, 1 nella regione Veneto in provincia di Padova e 1 nella regione Emilia Romagna in provincia di Modena”.
Con “2 decessi”, si legge nella circolare del ministero della Salute inviata lunedì alle Regioni, alle organizzazioni dei veterinari, agli Ordini dei medici e agli istituti zooprofilattici, che ha per oggetto ‘Prevenzione, sorveglianza ed interventi in risposta alla circolazione dei virus della West Nile disease e dell’Usutu stagione vettoriale 2025’. I decessi riguardano la donna di 82 anni morta a Fondi (Latina) nei giorni scorsi e un uomo deceduto in Piemonte a marzo. “La sorveglianza entomologica e veterinaria – si legge nella circolare firmata dal Dg della Salute animale, Giovanni Filippini, e dal capo Dipartimento della Prevenzione, della ricerca e delle emergenze sanitarie, Maria Rosaria Campitiello – ha confermato la presenza del West Nile virus in 11 pool di zanzare, 7 uccelli appartenenti a specie bersaglio e in un cavallo campionato nell’ambito della sorveglianza passiva”.
Le regioni in cui è stata individuata la circolazione del virus “sono: Emilia Romagna, Veneto, Piemonte, Lombardia, Sardegna e Puglia”, spiega il documento che “richiama l’attenzione alle attività previste dal Piano nazionale di prevenzione, sorveglianza e risposta alle arbovirosi, Pna 2020-20251, per prevenire la trasmissione delle arbovirosi sul territorio nazionale e a contrastare la circolazione dei virus trasmessi dai vettori”.