Vittuone: casa di piazza Curtascia occupata da un’abusiva, il Comune interviene

L'assessore ai Servizi Sociali e Vice Sindaco Marcioni spiega che hanno agito soltanto dopo che la donna e sua figlia erano in sicurezza.

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Era la fine del mese di novembre quando, presso gli uffici comunali di Vittuone, una donna di origini ucraine, si è presentata dicendo di essere entrata in un appartamento comunale di piazza Curtascia e di avere versato la somma di duemila euro circa. Importo chiestole per poter occupare quell’abitazione insieme alla figlia. Purtroppo per quella donna la somma l’aveva versata ad una persona che si era approfittata della situazione e quella casa la stava occupando abusivamente. Soltanto pochi giorni fa il Comune di Vittuone ha liberato l’appartamento, soltanto dopo che la ragazza con la figlia erano in sicurezza.

“La Polizia locale ha monitorato costantemente la situazione – ha spiegato l’assessore ai Servizi Sociali e vice Sindaca Ivana Marcioni – ci stavamo avvicinando al periodo natalizio e ci piangeva il cuore intervenire con durezza su una persona che, ingenuamente, era convinta di avere versato regolarmente l’affitto. In realtà la persona che lo occupava aveva un debito con il Comune ed è riuscita a trovare il modo per uscirne”. La ragazza figurava residente in un altro comune dell’hinterland milanese e occupava l’appartamento solo in orario notturno. I servizi sociali hanno deciso di prendere tempo, di lasciar trascorrere il periodo natalizio e di intervenire solo quando c’era la possibilità dio trovare un’altra sistemazione per quella persona. Solo a quel punto è stata cambiata la serratura.

“Quando si interviene bisogna avere la sicurezza di essere a posto con tutto – conclude la vice Sindaca – Non volevamo lasciare nessuno sulla strada e il nostro intento era, soprattutto, quello di interrompere una catena che sarebbe potuta continuare ancora. Quella di lasciare l’appartamento chiedendo soldi ad una persona che lo voleva occupare. Se quella ragazza fosse stata in mala fede non sarebbe andata in Comune a raccontare di essere entrata”.

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