Due degli aggressori della 19enne vicino alla discoteca Alcatraz di Milano sono fuggiti in monopattino. È quanto emerge dall’ordinanza di custodia cautelare in carcere disposta dal gip di Milano, Fabrizio Filice, nei confronti del 36enne egiziano H.M.N., arrestato dai carabinieri per la tentata rapina aggravata e la violenza sessuale avvenuta nella notte fra venerdì e sabato a circa 50 metri dalla discoteca di via Valtellina nei pressi di un magazzino del supermercato Aldi dove la giovane si era allontanata con il proprio fidanzato.
La coppia sarebbe stata avvicinata da un gruppo di circa 10-12 persone, hanno denunciato i ragazzi, e poi aggredita da 3-4 di loro con l’obiettivo di derubarli di cellulari e borsetta, mettendogli le mani in tasca. Il gruppo non sarebbe riuscito nell’intento, nonostante la superiorità numerica, grazie alla reazione delle vittime. A quel punto e prima di scappare, almeno uno di loro avrebbe palpeggiato in modo violento la 19enne di origine pugliese. L’uomo è stato riconosciuto al 100% dalla vittima che ha sporto denuncia e rinunciato alle cure mediche chiarendo di non averne bisogno. Il gip ha riconosciuto la natura violenta e pericolosa per la sicurezza urbana dei comportamenti dell’indagato, nei cui confronti avrebbe optato per la custodia cautelare ai domiciliari con il braccialetto elettronico se fosse stato possibile.
L’uomo però ha dichiarato di essere regolare in Italia senza essere in grado di fornire la documentazione durante l’udienza di convalida, di abitare a casa di uno zio, ma ignorando chi fosse il reale proprietario e di avere un’occupazione stabile come muratore senza tuttavia rendere verificabile l’informazione. Motivo per cui “allo stato non può che essere mantenuta la custodia in carcere”, si legge nella misura con cui il giudice si riserva di valutare eventuali istanze successive.